
Arezzo è scossa dalla scomparsa di Emanuele Di Rocco, vittima di un incidente mortale avvenuto nel pomeriggio di venerdì 12 settembre. L’uomo, 50 anni, stava percorrendo via Anconetana a bordo del suo scooter, la strada che collega Staggiano con lo Scopetone, quando si è verificato lo schianto che gli è costato la vita. Le cause dell’incidente sono ancora oggetto di accertamenti, mentre la comunità si stringe nel dolore.
Soccorsi immediati e corsa in ospedale
L’allarme è stato lanciato alle 15.36. Sul posto sono intervenuti la Polizia Locale, i Vigili del Fuoco, un’ambulanza della Misericordia di Arezzo e un mezzo della Croce Rossa, oltre al team dell’elisoccorso Pegaso 1. Le condizioni di Di Rocco sono apparse subito gravissime, tanto da richiedere il trasferimento urgente all’ospedale Careggi di Firenze. Nonostante i tentativi dei medici, però, il ristoratore non ce l’ha fatta. Nelle ore successive è arrivata la notizia che nessuno avrebbe voluto ricevere: il decesso dell’uomo, molto conosciuto in città.
Un addio che lascia un vuoto in città

Il ritratto di una persona amata e stimata
Chi lo conosceva lo ricorda come una persona affabile, capace di mettere tutti a proprio agio con un sorriso e una parola gentile. Il suo ristorante, Passaparola, era diventato un riferimento per la buona cucina, ma anche per l’atmosfera familiare che Emanuele sapeva creare. Nel tempo, aveva costruito una clientela fedele, attratta non solo dai piatti, ma anche dalla sua cordialità e dedizione.
Resilienza di fronte alle difficoltà
Nel corso della sua carriera non sono mancati momenti difficili. Circa un anno e mezzo fa, il locale era stato teatro di un episodio di violenza: un cliente, in preda all’alcol, aveva devastato il ristorante davanti agli altri avventori e alle forze dell’ordine. Di Rocco, però, aveva reagito con forza e aveva riaperto in tempi record, dimostrando resilienza e passione, qualità che lo hanno sempre contraddistinto agli occhi di tutti.

Il dolore di una comunità unita nel ricordo
La tragedia di ieri è avvenuta a poca distanza dalla sua casa, rendendo ancora più amara la perdita per familiari e amici. In città sono tanti a ricordarlo con affetto: molti hanno lasciato messaggi di cordoglio sui social e davanti al ristorante, luogo simbolo della sua passione e del suo impegno.
Una perdita che lascia il segno
Arezzo perde non solo un imprenditore della ristorazione, ma soprattutto una figura capace di unire le persone intorno a un tavolo, simbolo di accoglienza e umanità. La sua scomparsa lascia un vuoto difficile da colmare, proprio in quel quartiere dove era nato e aveva costruito la sua storia professionale.