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“Lo ha detto al suo avvocato”. Garlasco, bomba su Stasi: Rinaldi lo dice in diretta

Pubblicato: 05/11/2025 09:36

Un nuovo tassello si aggiunge al misterioso mosaico del delitto di Garlasco. Durante la puntata del 4 novembre del programma Ignoto X, condotto da Pino Rinaldi su La7, il caso dell’omicidio di Chiara Poggi è tornato al centro dell’attenzione, intrecciandosi con due storie oscure: i ricatti a luci rosse legati al Santuario della Bozzola e il cosiddetto “sistema Pavia”. Un intreccio di segreti, sospetti e confessioni che riapre vecchie ferite e nuove domande.

La trasmissione ha portato alla luce i memoriali di due protagonisti chiave: Flavius Savu, cittadino romeno condannato per estorsione ai danni di don Gregorio Vitali, e suo nipote Cleo Stefanescu. Quest’ultimo avrebbe scritto un documento nel quale sostiene che lo zio fosse a conoscenza di un legame tra il delitto di Chiara Poggi e l’inchiesta sul Santuario. Nelle sue parole, Chiara sarebbe stata uccisa perché “a conoscenza di fatti scabrosi” accaduti in quel contesto.

Una puntata che riapre vecchie piste

Il conduttore Pino Rinaldi durante la trasmissione Ignoto X

Il conduttore ha ripreso una tesi già sostenuta in passato dall’avvocato Massimo Lovati, ex legale di Andrea Sempio, riaprendo il dibattito su una pista mai completamente smentita. Rinaldi ha invitato il pubblico a guardare oltre le apparenze, sottolineando un dettaglio cruciale: le presunte confidenze che Flavius Savu avrebbe fatto al suo avvocato, Roberto Grittini.

“L’avvocato ci sta raccontando qualcosa che ha a che fare con il 2014. Quando Alberto Stasi sta per essere condannato in via definitiva… quando l’Italia era convinta che Alberto Stasi fosse l’autore del delitto di Chiara Poggi”, ha spiegato Rinaldi. Un periodo in cui, secondo le parole riportate, Savu avrebbe espresso pensieri molto precisi sul caso.

Le parole che cambiano la prospettiva

Andrea Sempio, nome riemerso nelle indagini sul caso Garlasco

“Non è proprio una frase ma è un concetto, quello che mi ha sempre espresso”, ha raccontato Grittini durante la trasmissione, spiegando che Savu gli avrebbe parlato di “un collegamento tra la morte di Chiara Poggi e quanto lei avrebbe saputo di ciò che accadeva all’interno, comunque nell’ambito, nel contesto del santuario”.

Se vere, queste parole aprirebbero scenari inquietanti: Chiara come testimone scomoda, custode involontaria di segreti che non dovevano emergere. Elementi che, in quel periodo, avrebbero potuto intrecciare potere, sesso e ricatti spirituali.

“Non è stato Alberto Stasi”: la rivelazione del 2014

Immagine di repertorio del caso Garlasco e Alberto Stasi

Secondo l’avvocato Grittini, “a dar credito a Savu, emergeva con chiarezza un’estraneità di Stasi rispetto alla possibilità per l’omicidio di Chiara Poggi”. Una frase che, se collocata nel 2014, assume un peso enorme. In quegli anni, infatti, il processo contro Alberto Stasi era giunto alla Cassazione e l’intero Paese sembrava convinto della sua colpevolezza. Eppure, Savu – “in tempi non sospetti”, come ribadisce Rinaldi – sosteneva l’esatto contrario.

Chiara Poggi e Andrea Sempio, protagonisti indiretti del nuovo filone di indagini

“Nel 2014 in tempi non sospetti Savu dice queste cose al suo avvocato”, ha ricordato ancora Rinaldi, sottolineando come la tempistica renda la vicenda ancora più enigmatica. Poi aggiunge: “accade tutto quello che accade nel 2017 fino ai giorni nostri”, riferendosi al nuovo filone d’inchiesta che ha riportato in scena il nome di Andrea Sempio e le indagini parallele condotte dalla Procura di Pavia, finite al centro di nuove polemiche.

Un mistero che non smette di far discutere

Il caso di Chiara Poggi continua a riemergere dal passato, portando con sé domande irrisolte e nuove teorie. Dopo anni di processi, testimonianze e verità parziali, la sensazione è che la risposta definitiva sia ancora lontana. Ma una cosa è certa: le rivelazioni di Ignoto X hanno riacceso l’interesse su uno dei misteri più discussi della cronaca italiana, dove la verità – come spesso accade – sembra nascondersi nei dettagli più impensati.

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