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Gaza, “Hamas ha trasferito gli ostaggi in superficie per impedire le operazioni dell’Idf”

Pubblicato: 15/09/2025 09:14
Gaza Hamas ostaggi superficie

Secondo quanto riferito da fonti palestinesi a Gaza all’emittente pubblica Kan, in vista della prossima operazione israeliana per conquistare Gaza City, Hamas ha trasferito gli ostaggi dai tunnel alla superficie, collocandoli in case e tende distribuite nella zona urbana. L’obiettivo, secondo queste fonti, sarebbe quello di impedire all’esercito israeliano di colpire determinate aree, sfruttando la presenza degli ostaggi per scoraggiare eventuali attacchi diretti.
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Questa strategia rappresenta un cambiamento significativo nella gestione degli ostaggi, finora tenuti nei complessi sotterranei della città, e aggiunge un ulteriore livello di complessità alla già delicata situazione sul campo. La presenza di civili e ostaggi mescolati tra la popolazione potrebbe infatti rendere ancora più difficoltose le operazioni militari israeliane e aumentare il rischio di vittime collaterali.

Il caso di Guy Gilboa-Dalal

La notizia trova un riscontro anche nelle parole della madre di Guy Gilboa-Dalal, uno degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas. La donna ha dichiarato di essere stata informata che suo figlio si trova “in superficie” a Gaza City, dopo che la scorsa settimana il gruppo terroristico aveva diffuso un video in cui il giovane appariva seduto sul sedile posteriore di un’auto.

L’immagine, rilanciata da numerosi canali, aveva già destato preoccupazione sullo spostamento degli ostaggi e ora sembra trovare conferma, alimentando ulteriormente la pressione internazionale sul movimento palestinese e sul futuro delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza.

Una situazione sempre più delicata

La decisione di Hamas di trasferire gli ostaggi dai tunnel in superficie appare come una mossa preventiva in vista dell’assalto annunciato, ma rende la situazione sul terreno ancora più fragile e rischiosa. Ogni azione, ogni movimento militare potrebbe avere conseguenze imprevedibili e mettere in pericolo la vita non solo dei combattenti ma anche di civili e prigionieri.

Mentre l’offensiva su Gaza City si avvicina, il timore di nuovi spargimenti di sangue cresce di ora in ora. E intanto, le famiglie degli ostaggi attendono, sospese tra angoscia e speranza, che le loro voci non si perdano nel rumore assordante della guerra.

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Ultimo Aggiornamento: 15/09/2025 11:15

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