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“Ci sono delle ossa”. Scomparsa 25 anni fa, la svolta dopo la lettera a Chi l’ha Visto?

Pubblicato: 16/09/2025 11:13

Un mistero che torna a far parlare di sé e un colpo di scena degno di una serie TV: a Ladispoli, dopo vent’anni dalla scomparsa di una donna, emerge una svolta che scuote la comunità. Il tutto nasce da una lettera anonima arrivata alla redazione di Chi l’ha visto? con una mappa disegnata a mano che indica un luogo preciso. Ed è proprio seguendo quelle coordinate che un cronista si è trovato davanti a una scoperta incredibile: delle ossa affiorano dal terreno lungo la ferrovia.

Il ritrovamento, avvenuto il 14 settembre, ha subito attivato la Procura di Civitavecchia. L’area in via Battisti, a ridosso della linea ferroviaria Roma-Civitavecchia, è stata messa sotto sequestro. Sono intervenuti polizia, medico legale e Scientifica per accertare se i resti siano umani. In caso positivo, si procederà con analisi del DNA e ulteriori scavi, nella speranza di trovare nuove tracce che possano chiudere finalmente il cerchio su questa vicenda.

Una lettera anonima riapre il caso Elena Vergari

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La storia porta indietro al 2005. Da allora, nessuna pista concreta: il fascicolo era stato chiuso nel 2017, ma la famiglia non aveva mai smesso di cercare giustizia. Anche la prima lettera anonima, analizzata dai Ris, aveva rivelato che chi l’aveva scritta indossava guanti, ma non aveva portato a scavi o indagini risolutive.

Ora tutto cambia: la nuova lettera e la mappa sono state consegnate dal fratello Paolo, che grazie a un accesso agli atti ha rimesso in moto le ricerche. È lui a dare la spinta decisiva che ha portato la troupe di Chi l’ha visto? a scavare nel punto indicato.

Elena Vergari, una scomparsa mai dimenticata

Elena Vergari aveva 47 anni quando di lei si persero tutte le tracce il 5 giugno 2005. I dettagli della ricostruzione hanno sempre lasciato dubbi. Il marito, Mauro Volpe, raccontò che la moglie si era allontanata a bordo di una Mercedes con targa straniera, un elemento che non convinse mai del tutto gli investigatori.

Poco dopo la scomparsa, il figlio Daniele ricevette alcuni sms inviati da una cabina telefonica: “Sto bene, non mi cercate”, messaggi che la famiglia ha sempre ritenuto un tentativo di depistaggio, viste le strette relazioni che legavano Elena ai suoi cari.

Resti riemersi e domande ancora aperte

La scoperta delle ossa nel punto indicato dalla misteriosa mappa lascia aperti molti interrogativi. Sono davvero i resti di Elena Vergari o si tratta di una tragica coincidenza? Gli eventi atmosferici, come i nubifragi estivi, possono aver riportato alla luce quei resti, oppure qualcuno ha scavato di recente? Domande che aspettano una risposta e che tengono con il fiato sospeso tutta la comunità.

Il caso di Elena Vergari torna così sotto i riflettori, testimoniando quanto il desiderio di verità e la forza della speranza possano riaprire anche le vicende più dimenticate. Ora, la parola passa agli esperti e alle indagini scientifiche, nella speranza che questa volta si possa finalmente scrivere la parola fine su un mistero lungo vent’anni.

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