
Gli Stati Uniti hanno recentemente effettuato il lancio di quattro missili Trident II D5 da un sottomarino nucleare della classe Ohio, nell’ambito dei Strategic Systems Programs (SSP). L’operazione si è svolta tra il 17 e il 21 settembre largo della costa orientale della Florida e ha coinvolto un programma di test finalizzato a valutare affidabilità e precisione del sistema d’arma strategico.
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I test sono stati confermati dalle forze armate statunitensi e osservati anche da Porto Rico, dove sono state diffuse immagini e video dei lanci. Si tratta di attività di routine, non legate a eventi internazionali specifici, ma volte a garantire il corretto funzionamento dei missili balistici da sottomarino. Con questa serie di test, diventano 197 i lanci del Trident II D5 realizzati con successo dal momento del suo inserimento nell’arsenale strategico americano.
Dettagli tecnici dei missili Trident II D5
Il Trident II D5 è un missile balistico intercontinentale progettato per essere lanciato da sottomarini in immersione. Ogni missile è lungo circa 13 metri, con un diametro di oltre 2 metri, e può essere armato con fino a 12 testate nucleari. Gli aggiornamenti completati nel 2017 hanno esteso la durata operativa del sistema fino al 2040.
Ogni sottomarino della classe Ohio può trasportare fino a venti missili Trident II, mentre i sottomarini della classe Vanguard, impiegati dalla Marina britannica, possono ospitare fino a sedici di questi missili. La costruzione di ciascun Trident II ha un costo stimato di circa 30 milioni di dollari, un investimento significativo per garantire la capacità di deterrenza strategica degli Stati Uniti.
I missili, costituiti da tre stadi in carbonio, vengono lanciati in aree designate dell’Oceano Atlantico, con la sicurezza garantita da avvisi ai naviganti (NOTMAR) e avvisi all’aviazione (NOTAM), che delimitano le zone di esclusione durante le operazioni.

L’importanza strategica dei test
Il Vice Ammiraglio Johnny R. Wolfe, Direttore dei Programmi sui Sistemi Strategici della Marina, ha sottolineato il ruolo fondamentale del sistema missilistico balistico da sottomarino nella sicurezza nazionale americana: “Il nostro sistema missilistico balistico da sottomarino è stato una componente fondamentale della nostra sicurezza nazionale fin dagli anni ’60 e questi lanci continuano a dimostrare la credibilità e l’affidabilità delle nostre capacità di deterrenza strategica”.
Wolfe ha inoltre evidenziato come il mantenimento e il continuo test del sistema siano cruciali per garantire che gli Stati Uniti possano rispondere in caso di necessità, rafforzando la strategia di Pace attraverso la Forza. Parallelamente, la Marina sta lavorando allo sviluppo di un sistema d’arma strategico di prossima generazione, destinato a garantire la capacità di deterrenza marittima negli anni futuri.

Contesto internazionale e sicurezza nucleare
I test sono avvenuti prima delle recenti dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin sulle armi nucleari, ma non sono stati collegati direttamente a tensioni geopolitiche. L’attenzione al monitoraggio, alla sicurezza e alla precisione dei lanci testimonia l’impegno degli Stati Uniti nel mantenere operativi e affidabili i propri sistemi strategici, assicurando la stabilità globale attraverso la deterrenza.
Il Trident II D5, quindi, non è solo un simbolo tecnologico, ma rappresenta un pilastro della politica di sicurezza americana, combinando innovazione, capacità nucleare e strategie di difesa avanzate per fronteggiare scenari complessi.
Il futuro dei missili strategici marittimi
Secondo Wolfe, il lavoro sul sistema Trident II D5 continuerà parallelamente allo sviluppo di nuove piattaforme, con l’obiettivo di rafforzare la capacità di deterrenza marittima anche per le future generazioni. L’attenzione resta concentrata su precisione, affidabilità e sicurezza, elementi considerati imprescindibili per la politica di difesa degli Stati Uniti, garantendo che le forze strategiche rimangano operative e pronte a intervenire in caso di crisi.