
Da paladina dei diritti delle donne a indagata per stalking. È la parabola di Domitilla Shaula Di Pietro, scrittrice, pittrice e sceneggiatrice, nota negli ultimi anni per libri, incontri e manifesti contro la violenza di genere. Oggi il suo nome compare in un fascicolo della procura di Tivoli: il sostituto procuratore Roberto Bulgarini Nomi ha chiuso le indagini e si prepara a chiedere il rinvio a giudizio per molestie, minacce e stalking.
L’accusa
Secondo la ricostruzione della procura, riportata da Repubblica, Di Pietro avrebbe perseguitato l’ex compagno, un regista, con centinaia di messaggi e telefonate, accompagnati da minacce. In alcuni casi avrebbe diffuso presunte chat con altri uomini – una delle quali, rivelatasi falsa, attribuita al sindaco di Milano Beppe Sala – per suscitare gelosia. Dopo la rottura definitiva, la situazione sarebbe degenerata: «Io ti massacro, vado in galera ma ti giuro che ti distruggo», recita uno dei messaggi agli atti.
La vicenda
La relazione, nata nel 2023, si sarebbe rapidamente trasformata in un legame tossico. Nel 2024 il regista tenta di chiudere, ma racconta di essere stato travolto da visite improvvise, accuse di tradimento, profili fake e numeri anonimi. Persino sul lavoro, nel settore del cinema, avrebbe subito tentativi di diffamazione. Nella denuncia compaiono anche episodi fisici: «Danneggiava una libreria della sua abitazione e gli sputava in faccia strattonandolo», si legge nel capo d’imputazione.
«Ciò che rende il caso più grave – sottolinea l’avvocato della parte offesa, Andrea Busà – è la contraddizione tra l’immagine pubblica della donna e i comportamenti contestati».
La difesa
Di Pietro, autrice del libro Sei ore e 23 minuti sulla violenza che afferma di aver subito, era già finita al centro di polemiche per le contestazioni di Selvaggia Lucarelli e della criminologa Roberta Bruzzone. Ora però l’indagine riguarda esclusivamente lo stalking ai danni dell’ex regista.
La difesa, guidata dall’avvocato Claudio Urciuoli, respinge ogni accusa: «Questa è la versione dell’ex compagno. La vicenda potrebbe rientrare nell’alveo di una relazione tossica da entrambe le parti. Ci difenderemo».