
Il nuovo sondaggio Swg diffuso il 29 settembre dal Tg La7, all’indomani delle elezioni regionali nelle Marche, delinea un quadro politico in evoluzione. I dati mostrano un rafforzamento della leadership di Giorgia Meloni, mentre le altre forze politiche cercano di mantenere il passo in un contesto che vede i rapporti di forza sempre più netti.
L’onda lunga della vittoria marchigiana sembra consolidare il vantaggio di Fratelli d’Italia, che continua a crescere e ad allontanarsi dagli avversari diretti, confermando una fase di stabilità e rafforzamento per il partito di governo.
Fratelli d’Italia in crescita, il Pd resta secondo
Secondo i dati diffusi, Fratelli d’Italia registra un ulteriore incremento dello 0,3%, arrivando al 30,5%. Un risultato che certifica non solo la solidità del consenso, ma anche la capacità del partito guidato da Giorgia Meloni di mantenere il primato in modo sempre più marcato sullo scenario nazionale.
Il Partito Democratico, guidato da Elly Schlein, guadagna invece lo 0,2% e raggiunge il 22,1%. Una crescita contenuta che consente al Pd di restare saldamente in seconda posizione, pur senza riuscire a ridurre la distanza da Fratelli d’Italia, che anzi si amplia ulteriormente.

Il Movimento 5 Stelle consolida il terzo posto
In crescita anche il Movimento 5 Stelle, che con un +0,2% si attesta al 13,7%. Pur rimanendo distante dai primi due partiti, la formazione guidata da Giuseppe Conte consolida la propria posizione e si conferma la terza forza politica del Paese. Una tendenza che rafforza il ruolo dei pentastellati all’interno dell’opposizione.

Lega e Forza Italia ferme al palo
Dietro i tre principali partiti, la situazione appare stabile. La Lega resta ferma al 9%, senza variazioni rispetto alla rilevazione precedente, mentre Forza Italia si attesta all’8%. Una condizione di stallo che conferma le difficoltà delle due forze di centrodestra nel recuperare terreno e nel rafforzare il proprio peso all’interno della coalizione guidata da Meloni.


I partiti minori faticano a emergere
La sinistra alternativa, rappresentata da Verdi e Sinistra, registra una perdita dello 0,2% e scende al 6,5%. Un arretramento che evidenzia le difficoltà nel mantenere compatta la propria base elettorale. Ancora più indietro si collocano i partiti centristi e liberali: Azione si ferma al 3,1%, Italia Viva al 2,2% e +Europa all’1,9%. Numeri che confermano la fatica delle formazioni minori nel ritagliarsi uno spazio competitivo in un panorama sempre più polarizzato.