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Muore in Italia sotto gli occhi di tutti, a soli 32 anni: la tragedia spaventosa in un istante

Pubblicato: 04/10/2025 18:01

Una tragica fatalità ha colpito questa mattina Venezia. Un uomo di 32 anni, cittadino cinese residente a Firenze, è stato trovato senza vita nelle acque del Canal Grande, nei pressi della stazione di Santa Lucia. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane avrebbe tentato di fare un bagno nel canale ma, scivolando su uno dei gradini viscido e pericoloso che portano in acqua, avrebbe sbattuto violentemente la testa, perdendo conoscenza.

A dare l’allarme sono stati alcuni passanti che, nelle prime ore del giorno, hanno notato il corpo galleggiare. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, del personale sanitario del Suem 118 e della polizia, ma per il 32enne purtroppo non c’era già più nulla da fare. Dopo i primi accertamenti, la Procura di Venezia ha autorizzato la restituzione della salma ai familiari.

L’incidente riaccende i riflettori sulla pericolosità dei canali veneziani, soprattutto nelle ore notturne o in condizioni di scarsa visibilità. In passato si sono verificati episodi simili, spesso con esiti tragici. Nel 2022, un turista austriaco morì nello stesso canale dopo essersi tuffato durante una festa. Nel 2017, un giovane britannico perse la vita in circostanze analoghe, vicino a Punta della Dogana.

Le autorità locali ribadiscono da anni che i canali veneziani non sono aree balneabili. Le forti correnti, i fondali irregolari e il continuo passaggio di imbarcazioni rendono estremamente pericoloso ogni tentativo di nuoto o immersione. Anche per questo, il Comune ha previsto multe salate per chi si tuffa, spesso turisti poco consapevoli dei rischi.

Questa volta, però, la vittima non era un turista, ma un residente in Italia. La comunità cinese di Firenze, una delle più numerose d’Europa, ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia del giovane, che è stata immediatamente informata dell’accaduto e si sta già occupando del rimpatrio della salma.

L’episodio ha riaperto il dibattito su segnaletica, illuminazione e misure di sicurezza nei punti d’accesso all’acqua, soprattutto vicino a zone trafficate come la stazione. “I gradini che scendono verso il canale sono spesso scivolosi e poco visibili, specie di notte. Andrebbero protetti o delimitati meglio”, ha dichiarato un residente della zona.

Anche se non vi sono sospetti di criminalità o altri coinvolgimenti, gli inquirenti hanno comunque eseguito gli accertamenti di rito, escludendo la presenza di altri segni di violenza. Resta però da chiarire cosa abbia spinto l’uomo a entrare in acqua: una scelta consapevole o un gesto dettato da confusione?

Il dramma ha lasciato un segno profondo non solo nella comunità cinese, ma anche tra i veneziani. Molti, sui social, hanno espresso dispiacere e hanno chiesto maggiore prevenzione. “Queste morti non devono più accadere”, scrive un utente, commentando la notizia.

Un’alba di dolore sulle rive del Canal Grande, che si conferma ancora una volta teatro silenzioso di tragedie evitabili. La città lagunare, simbolo di bellezza e cultura, si risveglia con una nuova ferita e una domanda inevasa: si poteva evitare?

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