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Sgarbi, l’avvocato della figlia accusa la Rai: “Nessun contraddittorio nei talk di Matano, Venier e Balivo. A rischio l’incolumità di Evelina”

Pubblicato: 06/10/2025 13:07
Sgarbi figlia avvocato Rai

Si alza il livello dello scontro tra la famiglia Sgarbi e il servizio pubblico televisivo. In una lettera dai toni duri e inequivocabili, l’avvocato Lorenzo Iacobbi, legale di Evelina Sgarbi, ha formalizzato una protesta ufficiale contro la Rai, indirizzandola all’amministratore delegato Giampaolo Rossi, al Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini e alla Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai. Al centro della denuncia, la gestione mediatica del caso giudiziario che coinvolge la figlia di Vittorio Sgarbi, ex sottosegretario alla Cultura e attuale sindaco di Arpino.
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Secondo il legale, Evelina Sgarbi sarebbe stata vittima di un trattamento informativo fazioso, squilibrato e lesivo della dignità personale, all’interno di alcuni dei programmi più popolari della televisione pubblica. Una presa di posizione che apre un nuovo, delicato fronte nel già controverso dibattito intorno alla figura del noto critico d’arte e alla sua famiglia.

Le accuse contro i programmi Rai: “Racconto unidirezionale e dannoso”

Il contenuto della missiva, diffuso da Ansa, punta il dito contro trasmissioni di largo seguito come “La Vita in Diretta” di Alberto Matano, “La Volta Buona” di Caterina Balivo e “Domenica In” condotta da Mara Venier. Secondo l’avvocato Iacobbi, tali programmi avrebbero affrontato il caso giudiziario di Evelina Sgarbi senza mai offrire un reale contraddittorio, escludendo sistematicamente la presenza della diretta interessata o di un suo rappresentante legale.

Nella lettera si legge che “le ricostruzioni parziali e univoche sono state affidate a opinionisti chiamati in studio solo per alimentare un racconto a senso unico, con evidenti finalità lesive della reputazione di Evelina Sgarbi”.

Un’accusa pesante, che solleva anche una questione di principio costituzionale: “Il servizio pubblico ha l’obbligo di garantire equilibrio e trasparenza, come sancito dall’articolo 97 della Costituzione. Invece, la Rai – prosegue il legale – sta contribuendo ad alimentare una narrazione ostile, senza offrire alcuno spazio alla replica o al chiarimento da parte nostra”.

Il caso giudiziario e l’esposizione mediatica

Il tema su cui si è concentrata l’attenzione mediatica è la delicata richiesta di nomina di un amministratore di sostegno per Vittorio Sgarbi, padre di Evelina, la cui discussione è prevista davanti al giudice tutelare di Roma il prossimo 28 ottobre. Una procedura civile che ha però rapidamente assunto una dimensione pubblica e polemica, con apparizioni televisive, speculazioni giornalistiche e divisioni politiche.

Ma per il legale di Evelina Sgarbi, il passaggio dalla sede giudiziaria a quella televisiva ha creato un danno irreparabile all’immagine e alla serenità della sua assistita. Non solo per le parole dette in TV, ma anche – e soprattutto – per le reazioni generate sui social, dove si sarebbero moltiplicati commenti offensivi, insulti e vere e proprie minacce. “Stiamo parlando di un’esposizione mediatica tale da mettere a rischio l’incolumità fisica di una cittadina che non ha commesso alcun reato, né è stata condannata per nulla”, scrive Iacobbi.

La diffida e l’avvertimento finale: “Valuteremo azioni legali”

La chiusura della lettera assume i contorni di un monito formale. L’avvocato, infatti, diffida la Rai dal proseguire con l’attuale linea editoriale, definita “pregiudizievole e lesiva della dignità personale”, e chiede con urgenza che venga garantito un contraddittorio nei prossimi spazi dedicati alla vicenda.

“Mi riservo di agire nelle sedi opportune – avverte – contro chi diffama Evelina Sgarbi, anche attraverso contenuti trasmessi dai canali Rai. È inaccettabile che una persona venga trattata con tale superficialità e senza possibilità di difendersi in pubblico”.

Non manca, infine, un riferimento comparativo che aggrava il tono della denuncia: “Solo Mediaset – conclude Iacobbi – sta svolgendo correttamente il ruolo di informazione imparziale, garantendo uno spazio di confronto e un racconto equilibrato dei fatti”.

Una vicenda familiare che diventa caso politico e mediatico

La controversia attorno a Evelina Sgarbi non riguarda più soltanto il campo giudiziario. Nel giro di poche settimane, la discussione si è estesa al mondo mediatico, alla politica, e ora anche al diritto costituzionale all’informazione. La questione solleva interrogativi su come il servizio pubblico televisivo gestisca temi delicati che coinvolgono figure note, ma anche cittadini comuni, quando i riflettori diventano così invadenti da trasformare le vite private in materia di dibattito nazionale.

La replica della Rai – se e quando arriverà – sarà decisiva per comprendere se il caso avrà ulteriori sviluppi legali o si fermerà all’interno di una querelle formale. Ma intanto, il nome di Evelina Sgarbi torna al centro della scena, stavolta non solo per la battaglia legale con il padre, ma per una denuncia che mette in discussione l’imparzialità dell’informazione pubblica.

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