
È in corso un vero e proprio terremoto giudiziario tra Milano, Pavia e Brescia, dove si stanno svolgendo una serie di perquisizioni nell’ambito dell’inchiesta Clean, il filone che ha già coinvolto amministratori pubblici, imprenditori e magistrati. Secondo quanto rivelato da più fonti giornalistiche, tra cui Darkside Italia, Domani e il giornalista investigativo Luigi Grimaldi, le operazioni si starebbero allargando a figure della magistratura e potrebbero intrecciarsi con vecchie indagini legate al caso Garlasco.
Nelle ultime ore, la Guardia di Finanza ha eseguito una perquisizione a carico del pm di Milano Pietro Paolo Mazza, ex sostituto procuratore a Pavia, dove aveva lavorato al fianco del magistrato Cristina Venditti. Il suo nome è comparso nell’indagine Clean della Procura di Brescia, che ipotizza a suo carico i reati di corruzione e peculato. Secondo le accuse, Mazza avrebbe acquistato un’automobile a prezzo di favore da una società, la Esitel, in cambio dell’assegnazione di incarichi professionali alla stessa azienda. I fatti risalirebbero al 2019.
Ma l’aspetto più delicato riguarda i collegamenti con l’inchiesta Garlasco, il caso dell’omicidio di Chiara Poggi del 2007, per il quale Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva. Darkside Italia e altre testate ipotizzano che i nomi coinvolti nell’inchiesta Clean possano incrociarsi con quelli di figure già presenti nelle indagini del 2017, quando Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, fu indagato e poi archiviato in tempi rapidissimi dalla Procura di Pavia.
A gettare ulteriore benzina sul fuoco è Luigi Grimaldi, che parla di nuove perquisizioni in corso anche nelle ore serali, partite da Brescia, e che potrebbero coinvolgere altri magistrati. “Sta succedendo qualcosa di esplosivo”, ha scritto sui social il giornalista, confermando che l’attenzione degli inquirenti si è concentrata su ambienti giudiziari lombardi.
Un intreccio che rischia di riaprire vecchie ferite nella giustizia pavese e di riscrivere, almeno in parte, la mappa delle relazioni tra potere giudiziario e affari pubblici. Al momento, le procure interessate non rilasciano commenti ufficiali, ma gli aggiornamenti in arrivo da Brescia e Milano lasciano intendere che l’inchiesta Clean stia solo entrando nella sua fase più delicata.