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Garlasco, scoppia il caos, blitz e indagini ovunque. E ora la notizia sulle gemelle Cappa

Pubblicato: 10/10/2025 13:45

La Guardia di Finanza di Brescia ha avanzato una richiesta formale di accesso ai conti bancari del gip Fabio Lambertucci e delle gemelle Stefania e Paola Cappa, nell’ambito dell’indagine che coinvolge Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, ora indagato per corruzione in atti giudiziari. Il fascicolo riguarda presunte irregolarità legate al caso dell’omicidio di Garlasco, con l’ipotesi che Venditti abbia ricevuto denaro per insabbiare l’inchiesta su Andrea Sempio, uno dei sospettati nel delitto.

Secondo quanto emerge dagli atti, la Finanza aveva avanzato la richiesta di poter effettuare “mirati accertamenti bancari” già il 30 luglio scorso, quando l’indagine era ancora iscritta come modello 45, ovvero priva di ipotesi di reato o persone formalmente indagate. A firmare l’archiviazione dell’indagine contro Sempio nel 2017 fu proprio il gip Lambertucci, su richiesta di Venditti, che all’epoca rivestiva il ruolo di procuratore aggiunto.

Nel documento trasmesso ai pm, oltre a Venditti e Lambertucci, venivano indicati anche i nomi delle gemelle Cappa, insieme a quelli di alcuni loro familiari. Tuttavia, da una successiva annotazione di settembre – contenente i risultati degli accertamenti bancari poi eseguiti – questi nomi risultano assenti, e non risulta che siano state svolte analisi sui loro conti.

Secondo quanto riferito, non sono state riscontrate anomalie nei movimenti bancari dell’ex procuratore Venditti. Gli inquirenti si sono basati, in parte, su un appunto ritrovato nella casa dei genitori di Andrea Sempio, nel quale il padre del ragazzo scriveva: «Venditti gip archivia X 20.30 euro». Un dettaglio apparentemente criptico, ma che ha attirato l’attenzione degli investigatori, dando slancio al nuovo filone d’indagine bresciano.

In quell’annotazione del 30 luglio, la Guardia di Finanza proponeva ai magistrati di indagare su 18 soggetti in totale, tra cui anche Lambertucci e le Cappa, per verificare se ci fossero movimenti sospetti in concomitanza con la richiesta e la concessione dell’archiviazione. Ma nella successiva annotazione del 4 settembre, relativa alle analisi poi effettivamente compiute, si evince che le verifiche hanno riguardato 11 soggetti, e che Lambertucci e le gemelle non sono tra questi.

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Questo filone bresciano ha preso corpo a partire da un’annotazione dei Carabinieri di Milano, trasmessa il 16 luglio alla Procura di Brescia. Il documento conteneva i riferimenti agli appunti rinvenuti a casa dei Sempio, tra cui quello che lega nominalmente Venditti all’archiviazione dell’indagine per una somma in denaro. Da lì è partita la richiesta di accesso ai conti, in parallelo alla riapertura dell’indagine per l’omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa nel 2007 a Garlasco.

Nella stessa informativa, la Gdf ha ricordato che la prima richiesta di archiviazione per Andrea Sempio venne presentata dal pm Giulia Pezzino insieme a Venditti il 15 marzo 2017, e accolta otto giorni dopo dal gip Fabio Lambertucci. Quell’archiviazione fu al centro di critiche e dubbi, anche alla luce delle nuove evidenze emerse successivamente.

Infine, le intercettazioni ambientali compiute nell’auto dei Sempio – e poi trascritte nel nuovo fascicolo – mostrerebbero che Andrea Sempio era consapevole di elementi che erano stati rappresentati nella denuncia della madre di Alberto Stasi, primo imputato del delitto. È anche da queste conversazioni che è partita la convinzione degli inquirenti che su quella vecchia archiviazione valesse la pena indagare più a fondo.

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