Vai al contenuto

Il cardinale Pietro Parolin ad Assisi: “Due Stati per due popoli, ebrei e palestinesi”

Pubblicato: 12/10/2025 12:47
posizione Vaticano questione palestinese

Nel cuore dell’Umbria, ad Assisi, città di pace e spiritualità, si è levata una voce autorevole e ferma su uno dei temi più delicati dello scenario internazionale. È quella del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, che ha ribadito la posizione della Chiesa in merito al conflitto tra israeliani e palestinesi: l’unica strada percorribile resta quella della soluzione dei due Stati.
Leggi anche: Enrico Mentana nella bufera per una frase sui palestinesi: “Una transumanza verso Gaza”

Parole pronunciate in occasione della celebrazione eucaristica per la memoria liturgica di San Carlo Acutis, ma che si innestano in un contesto di attualità viva e drammatica. “Continuiamo a ritenere che quella dei due Stati per due popoli sia la formula che può aiutare a risolvere i problemi e i rapporti tra ebrei e palestinesi”, ha affermato Parolin, sottolineando come tale visione sia da sempre al centro dell’impegno diplomatico della Santa Sede.

Pace possibile solo con giustizia per tutti

Il cardinale ha poi ricordato un principio fondamentale della dottrina sociale della Chiesa, più volte ribadito nei decenni: “Non ci sarà la vera pace senza che sia fatta giustizia per tutti i popoli”. Un’affermazione che va al cuore delle tensioni irrisolte che attraversano da decenni il Medio Oriente, dove la mancanza di equità alimenta conflitti, sfiducia e sofferenza.

Come ha sempre detto la Chiesa, a fondamento della pace deve esserci la giustizia”, ha aggiunto Parolin, indicando chiaramente che nessuna mediazione può risultare efficace se non tiene conto delle legittime aspirazioni di entrambi i popoli coinvolti, quello israeliano e quello palestinese. La giustizia viene così richiamata come condizione indispensabile per ogni forma di pacificazione vera e duratura.

Il Papa all’Angelus: “Due anni di conflitto hanno lasciato solo macerie”

Sul tema è intervenuto anche Papa Francesco, durante il tradizionale Angelus, con parole cariche di dolore ma anche di speranza. Il Pontefice ha definito “una scintilla di speranza” l’accordo raggiunto per avviare un processo di pace in Terra Santa, invitando le parti in causa a non fermarsi.

Incoraggio le parti coinvolte a proseguire con coraggio il percorso tracciato verso una pace giusta, duratura e rispettosa delle legittime aspirazioni del popolo israeliano e del popolo palestinese”, ha affermato il Papa, che ha poi evocato il dramma vissuto dalle famiglie coinvolte: “Due anni di conflitto hanno lasciato ovunque morte e macerie, soprattutto nel cuore di chi ha perso brutalmente i figli, i genitori, gli amici, ogni cosa”.

“Dio non abbandona, anche nel buio più nero”

Nel suo messaggio, il Pontefice ha rivolto una parola di conforto alle vittime, con un tono profondamente umano e spirituale: “Con tutta la Chiesa, sono vicino al vostro immenso dolore. Oggi, soprattutto a voi, è rivolta la carezza del Signore, la certezza che anche nel buio più nero egli resta sempre con noi”. Un passaggio che ha toccato i cuori, accompagnato dalla citazione “Dilexit te”, che significa “ti ho amato”, a conferma dell’amore divino che non viene mai meno, neppure nella tragedia.

papa leone gaza non esiste polemiche

La riconciliazione come sfida umana e spirituale

Il Papa ha poi concluso il suo intervento con un invito alla riconciliazione: “A Dio, unica pace dell’umanità, chiediamo di guarire tutte le ferite e di aiutare con la sua grazia a compiere ciò che umanamente ora sembra impossibile”. E ha aggiunto: “Riscoprire che l’altro non è un nemico, ma un fratello a cui guardare, perdonare, offrire la speranza della riconciliazione”.

Con queste parole, il Papa e il cardinale Parolin si sono posti ancora una volta come voci morali e ponti di dialogo, richiamando tutti, credenti e non, a una riflessione profonda su ciò che realmente può costruire la pace nel mondo: giustizia, riconoscimento reciproco e speranza.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure