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Hamas rinuncia al controllo di Gaza: “Non governerà più la Striscia”

Pubblicato: 12/10/2025 11:49

Hamas non governerà più la Striscia di Gaza. Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco, una fonte del movimento vicina ai negoziati lo ha confermato all’agenzia Afp, parlando di una svolta storica che chiude un capitolo lungo diciassette anni. “Per Hamas, il governo della Striscia di Gaza è una questione definita. Hamas non parteciperà in alcun modo alla transizione, e questo significa che ha rinunciato al controllo della Striscia di Gaza. Ma rimane un elemento fondamentale della società palestinese”, ha spiegato la fonte, delineando un futuro in cui il movimento islamista non avrà più potere politico diretto ma conserverà un ruolo sociale e identitario.

Trump domani a Sharm per la firma del piano

Domani Donald Trump sarà in Egitto per la firma dell’accordo di pace per Gaza durante il vertice di Sharm el-Sheikh, dopo una visita lampo in Israele dove incontrerà Benjamin Netanyahu e i familiari delle vittime. La cerimonia, organizzata dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, sarà presieduta insieme al leader americano ma senza la presenza diretta di rappresentanti di Israele o di Hamas. L’accordo, infatti, sarà siglato da Trump e dai mediatori – Egitto, Qatar e Turchia – e “si basa sulle lettere di principio fornite separatamente da Israele, Hamas e i mediatori”, secondo quanto riferito da fonti diplomatiche.

Tra i Paesi europei invitati figurano Italia (con la premier Giorgia Meloni), Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Grecia e Unione Europea. Dalla parte araba e islamica parteciperanno Arabia Saudita, Turchia, Qatar, Emirati Arabi, Egitto, Giordania, Pakistan e Indonesia, insieme al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Gli Stati Uniti hanno inoltre esteso l’invito a Giappone, Azerbaigian, Armenia, Ungheria, India, El Salvador, Cipro, Bahrein, Kuwait e Canada; secondo indiscrezioni riportate da Axios, anche l’Iran sarebbe stato incluso nella lista. Il vertice, previsto per lunedì pomeriggio, ha l’obiettivo di “porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza, intensificare gli sforzi per la pace e inaugurare una nuova era di sicurezza e stabilità regionale”.

Liberazione degli ostaggi e scambio di prigionieri

Rimane incerto l’orario preciso del rilascio dei venti ostaggi israeliani ancora in vita nella Striscia di Gaza. La Croce rossa internazionale coordinerà il trasferimento, che secondo fonti israeliane dovrebbe avvenire nella mattinata di lunedì e non nella notte tra domenica e lunedì come inizialmente previsto. Il primo punto dell’accordo tra Hamas e Israele stabilisce che gli ostaggi vengano liberati entro le 12.30 ora locale di lunedì, ma le autorità israeliane hanno spiegato che “non sono chiari tutti i dettagli sui tempi”, a causa delle difficoltà logistiche sul territorio.

Hamas avrebbe espresso la preferenza per una liberazione collettiva, dopo aver riunito i prigionieri in un unico punto della Striscia, anche se non è esclusa la possibilità di trasferimenti simultanei da più località. “In base all’accordo firmato, lo scambio di prigionieri inizierà lunedì mattina come concordato e non ci sono nuovi sviluppi al riguardo”, ha dichiarato Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas, in un’intervista all’Afp. Subito dopo il rientro degli ostaggi, Israele procederà al rilascio di circa 2.000 detenuti palestinesi, in base ai termini della prima fase del piano di cessate il fuoco negoziato con la mediazione degli Stati Uniti.

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