
Il fuoco può trasformare in cenere anche i luoghi più amati e carichi di storia, lasciando dietro di sé solo silenzio e macerie. Quando accade, la comunità intera si trova a fare i conti con la perdita di testimonianze religiose e culturali che sembravano insostituibili. La ricostruzione di ciò che resta diventa allora un gesto di resilienza, così come la protezione di ciò che è possibile salvare assume un valore simbolico e spirituale di grande intensità.
Le reliquie e gli oggetti personali dei santi hanno sempre un significato speciale, non solo per i fedeli, ma anche per la memoria storica e religiosa di un territorio. Preservarli dai danni di un incendio significa garantire che la loro presenza continui a parlare alle generazioni future, mantenendo viva la storia e la fede, anche in mezzo alla devastazione.
Le reliquie e i ricordi del beato

A Perego, frazione della Valletta Brianza (Lecco), il Monastero della Bernaga è stato colpito da un rogo che ha devastato gran parte della struttura. Nonostante la gravità dell’incendio, i vigili del fuoco e i volontari della Protezione civile sono riusciti a recuperare un quadro e alcuni effetti personali di Carlo Acutis, giovane beato proclamato patrono di Internet. Il piccolo santo aveva ricevuto lì la sua Prima Comunione, a soli sette anni, e oggi, nel giorno della sua festa liturgica, questi oggetti sono stati messi in salvo.
Gli oggetti recuperati sono stati affidati inizialmente alle monache di clausura, quindi trasferiti in un luogo sicuro. Il gesto, carico di valore simbolico, rappresenta un filo di continuità tra la storia spirituale del monastero e la vita religiosa della comunità locale, sconvolta dal disastro.
Il monastero ridotto a un guscio

Il Monastero della Bernaga, conosciuto anche come la “Notre Dame della Brianza”, è ora ridotto a un scheletro in muratura. Il tetto è crollato, i pavimenti dei piani inferiori abbattuti e le solette rimaste in piedi rischiano di cedere da un momento all’altro. La struttura è stata dichiarata inabitabile dai vigili del fuoco.
“I danni strutturali sono gravissimi – spiega il tenente colonnello Antonio Dusi, vicecomandante provinciale dei vigili del fuoco di Lecco –. La copertura non esiste più e le solette non forniscono garanzie di stabilità”. Le squadre continuano a monitorare l’area e a intervenire sui focolai residui dall’esterno.
Le indagini del Nucleo investigativo antincendio

Secondo le prime informazioni, il rogo sarebbe divampato in una celletta al piano superiore, sotto il tetto. La priora della comunità ha raccontato: “Abbiamo avvertito odore di fumo e visto una finestra avvolta dalle fiamme”. Le cause sembrano accidentali, ma domani interverranno gli specialisti del Nucleo investigativo antincendio (Nia) per chiarire l’origine esatta dell’incendio.
I ruderi saranno posti sotto sequestro, mentre i droni dei vigili del fuoco, dotati di termocamere e sensori, sorvoleranno l’area per individuare eventuali punti caldi e prevenire nuovi focolai.
Una ferita per la comunità brianzola

L’incendio ha segnato profondamente la comunità della Brianza lecchese, colpendo un simbolo di fede e storia. Tuttavia, la salvezza delle reliquie di Carlo Acutis rappresenta un segno di speranza e rinascita, un filo che mantiene viva la memoria del giovane beato e della sua storia, nonostante la devastazione. La tragedia lascia una ferita, ma anche la consapevolezza che la fede e la memoria possono sopravvivere alle fiamme.