
In una domenica mattina come tante, il tempo sembra rallentare. Il sole filtra tra i rami, i rintocchi delle campane segnano il passo della giornata e le persone escono dalla chiesa con quel senso di leggerezza che solo la ritualità religiosa sa offrire. Le famiglie si incamminano lentamente, i più anziani si attardano in saluti cortesi, qualcuno si ferma qualche istante in più per contemplare il panorama. C’è un senso di pace, come se quel momento potesse durare all’infinito.
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Ma basta un istante, un solo rumore improvviso, per trasformare la serenità in panico. Un motore che accelera bruscamente, un impatto secco, grida improvvise. È tutto troppo rapido per essere compreso subito, troppo assurdo per essere reale. Le persone si voltano, qualcuno corre, altri restano immobili. In un attimo, l’atmosfera raccolta si dissolve, lasciando spazio solo al silenzio carico di paura.
Il dramma sul piazzale della Basilica di Monte Berico
È successo tutto in pochi secondi sul piazzale della Basilica di Monte Berico, a Vicenza, luogo simbolo della spiritualità locale e punto di riferimento per migliaia di fedeli e turisti ogni settimana. Due donne, che avevano appena partecipato alla messa domenicale, sono state travolte da un’auto impazzita mentre si trovavano sul marciapiede esterno al sagrato.
L’incidente è stato causato da una vettura fuori controllo, sbalzata sul marciapiede dopo un impatto violento con alcune auto parcheggiate. A innescare la tragedia è stato un uomo di 70 anni, che per cause ancora in corso di accertamento ha perso il controllo del proprio mezzo, andandosi a schiantare contro altre auto in sosta. Una di queste, spinta dalla forza dell’urto, ha investito le due donne che si trovavano lì, a pochi passi dall’ingresso della chiesa.

Una donna di 80 anni ferita gravemente
Ad avere la peggio è stata una donna di 80 anni, travolta in pieno e finita rovinosamente a terra. Le sue condizioni sono apparse subito gravi, tanto da rendere necessario il trasporto d’urgenza in ospedale, dove è stata sottoposta a tutti gli accertamenti del caso. L’altra donna coinvolta ha riportato lesioni meno serie, ma è stata comunque soccorsa e accompagnata in ospedale per le cure necessarie.
Sul piazzale si è rapidamente radunata una folla silenziosa, attonita di fronte a una scena così drammatica in un luogo solitamente associato alla preghiera e alla riflessione. Molti dei presenti avevano da poco lasciato la funzione e si trovavano ancora nei pressi della Basilica. Le urla, i soccorsi, l’arrivo dei mezzi di emergenza: tutto ha contribuito a dipingere un quadro surreale, che ha lasciato un segno profondo nella comunità.
Indagini in corso per chiarire la dinamica
La polizia locale di Vicenza è intervenuta prontamente per gestire l’emergenza e raccogliere le prime testimonianze. Gli agenti hanno effettuato i rilievi sul posto, cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Il conducente del veicolo, un uomo anziano visibilmente scosso, è stato sottoposto agli accertamenti di rito.
Non si esclude che alla base della perdita di controllo ci sia stato un malore improvviso, anche se tutte le ipotesi restano aperte. Al momento non risultano altre persone coinvolte oltre alle due donne investite. Sarà fondamentale chiarire se sussistano responsabilità oggettive e se vi fossero eventuali criticità nella viabilità o nella disposizione delle auto sul piazzale.

Paura e riflessione in un luogo simbolo di pace
L’incidente a Monte Berico ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei luoghi sacri, specialmente in occasione di eventi religiosi molto partecipati. Il piazzale della Basilica è frequentato ogni settimana da centinaia di persone, molte delle quali anziane o con difficoltà motorie. La presenza di auto in movimento o parcheggiate in prossimità di aree pedonali rappresenta un elemento di rischio che non può più essere trascurato.
Il Comune di Vicenza e la Curia potrebbero ora valutare misure per migliorare la sicurezza e prevenire episodi simili. Intanto, la comunità resta colpita da quanto accaduto, in un contesto che fino a quel momento sembrava immune a eventi così drammatici. La speranza è che, da questa ferita, possa nascere una nuova attenzione alla protezione dei più fragili, soprattutto nei luoghi dove la vita si raccoglie per pregare, ricordare, vivere insieme.