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“Boom di casi, come negli anni ’70”. Bambini in quarantena e picco anche tra gli adulti

Pubblicato: 13/10/2025 11:59

Il morbillo torna a preoccupare l’America con numeri che non si registravano da decenni. Dall’inizio del 2025, secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), sono stati segnalati 1.563 casi, il dato più alto degli ultimi 25 anni. Una crescita che desta forte allarme, soprattutto dopo il focolaio registrato in Texas la scorsa estate, dove si erano già contati diversi decessi.

Epidemie in più Stati e scuole in quarantena

La nuova mappa dei contagi diffusa dai CDC mostra un’epidemia in espansione in Ohio, un aumento significativo dei casi in Minnesota e una situazione critica in Carolina del Sud, dove oltre 150 bambini non vaccinati sono stati messi in quarantena per contenere la diffusione del virus. «È già la terza grande epidemia del 2025», segnalano i media americani, ricordando che negli Stati Uniti, dal 2000 a oggi, si erano verificate soltanto dieci epidemie superiori a 50 casi.

L’attuale emergenza riguarda anche il confine tra Arizona e Utah, dove le autorità sanitarie locali stanno cercando di contenere il contagio attraverso l’isolamento dei pazienti e il potenziamento delle campagne di vaccinazione.

Vaccini in calo e rischio diffusione

Secondo gli ultimi dati ufficiali, la copertura vaccinale MPR (morbillo, parotite, rosolia) è scesa al 92,5%, ben al di sotto della soglia di sicurezza del 95% necessaria per impedire la diffusione del virus. Si tratta del quinto anno consecutivo in cui gli Stati Uniti restano sotto questo livello.

Gli esperti avvertono che il morbillo è altamente contagioso e può avere conseguenze gravi nei bambini, con complicazioni polmonari e neurologiche.

L’allarme di Matteo Bassetti

Sulla situazione si è espresso anche l’infettivologo Matteo Bassetti, che su X ha scritto: «Mentre il presidente degli Usa si vaccina per tutto, scoppia un nuovo focolaio di morbillo in Usa. Almeno 153 studenti di due scuole della Carolina del Sud sono in quarantena per 21 giorni a causa dell’esposizione al morbillo». L’esperto ha aggiunto: «Gli studenti in quarantena non erano vaccinati. È come se gli Usa fossero tornati negli anni ‘70, dove unico modo per interrompere il contagio era la quarantena. Il morbillo poi è una malattia devastante che rischia di lasciare importanti conseguenze per i bambini. Un mondo che sta andando indietro».

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