
L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di domenica 12 ottobre, nella provincia sudafricana del Limpopo. Un autobus partito da Gqeberha, nella Provincia del Capo Orientale, diretto verso lo Zimbabwe, è precipitato da un pendio lungo un tratto montuoso dell’autostrada dopo aver perso aderenza in prossimità di un tornante. A bordo viaggiavano decine di persone, molte delle quali cittadini dello Zimbabwe e del Malawi di ritorno verso casa.
Secondo il Ministero dei Trasporti locale, 42 persone hanno perso la vita — tra loro 17 uomini, 18 donne e 7 bambini, incluso un’infante di appena dieci mesi — mentre 49 passeggeri sono rimasti feriti, alcuni in modo grave. Il veicolo, dopo essere uscito di strada, si è ribaltato più volte prima di fermarsi in fondo al burrone, ridotto a un ammasso di lamiere.
I soccorsi e le prime ipotesi
Le squadre di emergenza hanno lavorato fino a tarda notte per estrarre i superstiti. Diversi feriti sono stati trasportati negli ospedali vicini, mentre un bambino in condizioni critiche è stato trasferito in elisoccorso. Il governo del Limpopo ha reso noto che le operazioni sono state complesse a causa della conformazione del terreno e della scarsa visibilità.
Le cause della tragedia non sono ancora state accertate, ma tra le ipotesi figurano un guasto meccanico o un colpo di sonno del conducente. La governatrice Phophi Ramathuba ha visitato i feriti in ospedale, mentre il presidente Cyril Ramaphosa ha espresso “cordoglio alle famiglie colpite e ai governi di Zimbabwe e Malawi per la perdita dei loro cittadini”.
Non è la prima volta che un evento simile colpisce la regione: appena un anno fa, un altro autobus era precipitato da un ponte nella stessa provincia, causando 45 morti. Una tragedia che si ripete, lasciando dietro di sé dolore e domande ancora senza risposta.