
Un’altra vittima sul luogo di lavoro riporta drammaticamente l’attenzione sulla questione della sicurezza nelle fabbriche italiane. Un giovane lavoratore ha perso la vita in circostanze ancora da chiarire, mentre svolgeva il proprio turno all’interno di un’azienda metalmeccanica. La tragedia ha lasciato attoniti i colleghi e la comunità, che ora chiedono risposte e giustizia.
Il tema delle morti bianche continua a essere una ferita aperta nel mondo del lavoro. Le sigle sindacali e le istituzioni ribadiscono da tempo l’urgenza di maggiori controlli e investimenti nella prevenzione, ma gli incidenti continuano a verificarsi con una frequenza allarmante, spesso all’interno di piccole realtà produttive dove la sicurezza sembra ancora un lusso e non una priorità.
L’incidente nella zona industriale di San Giorgio di Piano
La tragedia si è consumata nella mattinata di lunedì 13 ottobre 2025, all’interno della Righi Lavorazioni Meccaniche, un’azienda situata nella zona industriale di Stiatico, nel comune di San Giorgio di Piano. La vittima è MD Bellal, un operaio di 29 anni, originario del Bangladesh e residente regolarmente a Bologna.
Secondo una prima ricostruzione, il giovane si trovava vicino a un macchinario per la lavorazione al tornio quando un componente si sarebbe improvvisamente staccato, colpendolo con violenza alla testa. L’impatto non gli ha lasciato scampo. I colleghi, sconvolti, hanno immediatamente chiamato i soccorsi, ma al loro arrivo i sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i tecnici della Medicina del Lavoro dell’Ausl, che stanno verificando il corretto funzionamento del macchinario e il rispetto delle procedure di sicurezza. L’area dove è avvenuto l’incidente è stata posta sotto sequestro in attesa di accertamenti.
Sciopero e protesta dei sindacati
La morte del giovane ha profondamente scosso i colleghi e i sindacati. Le organizzazioni Fiom Bologna, Fim Amb e Uilm Bologna hanno espresso “profondo cordoglio” e annunciato due ore di sciopero per martedì 14 ottobre, con un presidio davanti ai cancelli dell’azienda.
In una nota congiunta, le sigle metalmeccaniche denunciano una “continuità drammatica di incidenti mortali” e sottolineano che “la mancanza di sicurezza è diventata un fattore strutturale del modo di fare impresa”. Le organizzazioni dei lavoratori chiedono un impegno concreto delle istituzioni e delle aziende per costruire una rete stabile di controlli e formazione.
Il caso di MD Bellal si aggiunge così a una lunga lista di vittime di incidenti sul lavoro, un elenco che continua a crescere nonostante le promesse e le campagne di sensibilizzazione. Una vita spezzata che riaccende il dibattito su un problema che, ancora oggi, resta una delle più grandi emergenze del Paese.