
In occasione dello storico Vertice di Pace tenutosi a Sharm el-Sheikh il 13 ottobre 2025, i riflettori si sono puntati non solo sui cruciali accordi per il Medio Oriente, ma anche sugli interscambi personali tra i leader mondiali, catalizzati dalla presenza sul palco del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L’evento, svoltosi sotto il simbolo di una grande scritta “Peace 2025”, ha rappresentato un momento di alta diplomazia, mescolato a siparietti di natura più informale che non sono sfuggiti all’attenzione della stampa internazionale.
Il rito del pollice alzato
Il Presidente statunitense ha dato il via al protocollo di benvenuto in modo inconfondibile e caratteristico, salutando personalmente ogni capo di Stato e di Governo che saliva sul palco. Per ognuno, l’accoglienza è stata suggellata da una foto ufficiale in cui Trump ha ostentato l’iconico gesto del pollice alzato, simbolo universale di approvazione e successo. Un’azione che non è stata lasciata al caso, ma che è stata sollecitata attivamente ad essere replicata anche dagli altri leader. Tra i destinatari di questa richiesta è spiccato il Presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, chiamato a condividere il simbolo di ottimismo e risolutezza voluto dal padrone di casa (co-presidente del summit con Al Sisi). Questo momento ha sottolineato la volontà di Trump di imprimere una immagine di forte positività e unità all’intero vertice, nonostante le complessità delle questioni trattate.
L’accoglienza scherzosa e la battuta su Meloni
Uno degli episodi che ha maggiormente catturato l’attenzione dei media e del pubblico è stato l’incontro tra Donald Trump e la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Al momento dell’arrivo della premier sul palco, l’ex-Presidente ha esordito con una battuta inattesa, chiedendo ad alta voce e con un sorriso: “Chi è questa donna?”. Ripetendo la frase per ben due volte, Trump ha creato un attimo di sospensione e di ilarità, subito stemperato dal tono scherzoso e bonario del commento. Dopo aver scambiato qualche rapida battuta con la Meloni e averle stretto la mano, il leader americano ha subito corretto il tiro e chiarito il contesto del suo scherzo aggiungendo, con un complimento inequivocabile, “a beautiful woman”, una bella donna. Un’affermazione che ha trasformato l’iniziale domanda retorica in un apprezzamento diretto e pubblico, evidenziando il rapporto informale e la stima personale che sembra legare i due leader conservatori.
La stretta di mano con Macron
Poco prima dell’accoglienza riservata alla Presidente Meloni, il Presidente Trump ha avuto un altro momento significativo sul palco, questa volta con l’omologo francese, Emmanuel Macron. I due leader, noti per avere avuto in passato un rapporto caratterizzato da alti e bassi e da differenze marcate di vedute, si sono scambiati una lunga e visibile stretta di mano. Il gesto, protratto oltre la consuetudine e inquadrato dalle telecamere, ha assunto un forte valore simbolico, suggerendo un’attuale armonia e un ritrovato allineamento di intenti, perlomeno in vista degli obiettivi comuni del vertice di pace di Sharm el-Sheikh. Questo dettaglio gestuale ha ribadito l’importanza del summit non solo per la pace in Medio Oriente, ma anche come occasione diplomatica per ricucire o rafforzare le relazioni interpersonali tra i principali attori della politica globale.