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“Mi accusate pure di questo?”. Enzo Iacchetti, il nuovo sfogo è virale

Pubblicato: 13/10/2025 11:26
Enzo Iacchetti nuovo sfogo

Ci sono voci che con il tempo diventano familiari. Volti che, pur restando gli stessi, si caricano di nuove sfumature ogni volta che li si rivede. Enzo Iacchetti, da decenni uno dei protagonisti più riconoscibili della televisione italiana, torna davanti al pubblico in una veste diversa: più autentica, più riflessiva, e, per certi versi, più coraggiosa. Ospite della prossima puntata del podcast Tintoria, Iacchetti si racconta in modo diretto, senza mediazioni, alternando toni leggeri a riflessioni dure sull’attualità.
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La puntata, la numero 274, sarà disponibile martedì 14 ottobre alle 12.30, sulle principali piattaforme di streaming audio e su YouTube, confermando Tintoria come uno degli spazi di dialogo più aperti, rilassati e al tempo stesso sorprendenti del panorama italiano. Stavolta però, l’atmosfera leggera del format si carica di contenuti potenti, specie quando il comico lombardo affronta la questione palestinese con parole forti e senza giri di parole.

Un racconto tra aneddoti e memoria

Nel corso della lunga conversazione con Daniele Tinti e Stefano Rapone, Enzo Iacchetti percorre le tappe più significative della sua carriera artistica e della sua formazione umana. Dai primi lavori per “tirare avanti” fino alla tanto desiderata consacrazione sul palco del Maurizio Costanzo Show, passando per le lunghe notti al leggendario Derby di Milano, l’attore e conduttore rievoca un’Italia che sembra oggi molto lontana.

Spuntano così aneddoti sui giorni condivisi con Giobbe Covatta, il legame professionale con Ezio Greggio, e l’amicizia con lo stesso Costanzo, figura centrale per la sua ascesa nel mondo dello spettacolo. Iacchetti non si risparmia, nemmeno quando parla di sé da giovane, delle difficoltà affrontate per costruirsi uno spazio nel mondo dello spettacolo, o delle “Canzoni Bonsai” che ancora oggi fanno parte del suo repertorio più amato.

Le parole dure sulla Palestina e su Netanyahu

Ma è quando il discorso si sposta sull’attualità che il tono cambia radicalmente. Iacchetti prende posizione con fermezza e senza cercare attenuanti. «Non bisogna cercare un contraddittorio davanti a una situazione grave in cui c’è un pazzo assassino che ammazza le persone ogni giorno», dice in riferimento alla guerra nella Striscia di Gaza. E aggiunge: «La Palestina è un territorio occupato da sempre. Si sta estinguendo un popolo, e poi vengo accusato io di essere antisemita?»

La sua posizione è netta. Rivendica un passato di impegno, di militanza, di manifestazioni contro il nazismo negli anni Settanta, e non accetta l’idea che oggi un’opinione critica verso il governo israeliano venga letta come antisemitismo. «Hitler voleva estinguere gli ebrei, e la stessa cosa vuole fare Netanyahu con i palestinesi che da sempre hanno vissuto in Palestina», afferma senza tentennamenti.

Parole che sicuramente faranno discutere, ma che Iacchetti pronuncia con una convinzione profonda, convinto che l’arte, la satira e l’impegno civile non debbano mai arretrare di fronte alla complessità del mondo. Il suo intervento, in questo senso, rompe la consuetudine del “politically correct” e invita a una riflessione su come viene trattato, anche mediaticamente, il tema della resistenza palestinese.

enzo iacchetti

Il ritorno di Iacchetti tra palco e parole

Accanto alla riflessione politica, non manca però la leggerezza che da sempre accompagna Enzo Iacchetti. L’attore torna a cantare, sul palco del Castello Sforzesco, alcune delle sue storiche “Canzoni Bonsai”, regalando un momento di pura nostalgia. Il pubblico e gli stessi conduttori del podcast sembrano per un attimo catapultati in un’altra epoca, quella di una comicità pensata, musicale, mai volgare.

E con questo spirito, tra un ricordo e una provocazione, tra un’ironia sferzante e un tono commosso, Iacchetti presenta anche il suo nuovo libro, “25 minuti di felicità”, pubblicato da Bompiani e in libreria dall’8 ottobre. Un titolo che riassume bene ciò che ha cercato di portare nella sua carriera: un quarto d’ora abbondante di leggerezza, ma anche di consapevolezza.

Un’ospitata destinata a lasciare il segno

Quella di Tintoria non è quindi solo una puntata come le altre. È un momento di testimonianza viva, un’intervista che va oltre l’intrattenimento e tocca corde profonde. Enzo Iacchetti dimostra di essere ancora capace di sorprendere, di esporsi, di prendere posizione, in un mondo dello spettacolo che troppo spesso rifugge la complessità per restare al sicuro.

E mentre la puntata si prepara a essere pubblicata sulle piattaforme di streaming – da Spotify a Apple Podcast, da Amazon Music a Google Podcast, fino a YouTube – resta la certezza che le parole dette da Iacchetti non passeranno inosservate. Perché, in tempi in cui il silenzio è spesso la scelta più comoda, alzare la voce può essere ancora un atto rivoluzionario.

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