
La tranquillità del tardo pomeriggio si è spezzata in un attimo, trasformando l’uscita dal lavoro in un incubo di violenza inaudita. Aveva appena finito il suo turno, probabilmente stanca ma con la mente già proiettata verso il riposo e la casa, quando l’ombra della sua vita passata si è materializzata. Un’aggressione rapida, feroce, compiuta con la fredda determinazione di chi non accetta la fine di una relazione.
Le coltellate, inflitte mentre tentava di mettersi in salvo nell’abitacolo dell’auto, l’hanno lasciata a terra, in un lago di sangue. Una collega, testimone atterrita di quegli istanti, è stata l’unica speranza, il filo sottile che l’ha collegata ai soccorsi. Ora, questa donna di 33 anni lotta disperatamente tra la vita e la morte, il corpo segnato da una violenza cieca e incomprensibile.
La dinamica dell’aggressione
Un efferato tentato omicidio ha scosso la tranquillità di Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa. Una donna di soli 33 anni è stata aggredita brutalmente a coltellate dall’ex compagno, un uomo di 34 anni originario di Avola. L’episodio di violenza inaudita si è consumato poco dopo che la vittima aveva terminato il suo turno di lavoro presso una casa di cura situata nel comune montano del Siracusano. Le condizioni della donna appaiono estremamente critiche, e attualmente sta lottando tra la vita e la morte, ricoverata in ospedale.
L’aggressione, secondo le prime e frammentarie ricostruzioni effettuate dai Carabinieri, appare come un atto premeditato. Il presunto aggressore, un trentaquattrenne residente ad Avola, si sarebbe appositamente recato a Canicattini Bagni con il chiaro intento di intercettare e ferire gravemente l’ex compagna. Il momento scelto per l’agguato è stato quello in cui la donna, dopo aver lasciato la struttura sanitaria dove lavora, si stava accingendo a salire a bordo della propria automobile per fare ritorno a casa. È stato in quel frangente, un momento di apparente normalità quotidiana, che l’uomo l’avrebbe affrontata e colpita con un’arma da taglio. L’atto è stato di una brutalità sconvolgente, lasciando la vittima gravemente ferita e priva di sensi o quasi.
Il pronto allarme e i soccorsi
Fortunatamente, l’episodio di violenza non si è svolto in totale isolamento. L’allarme è stato dato tempestivamente grazie alla presenza di una testimone oculare, identificata come una collega di lavoro della vittima. La donna, probabilmente ancora nelle vicinanze o appena uscita anch’essa dalla casa di cura, ha assistito alla scena drammatica o ne ha percepito immediatamente la gravità, allertando con grande rapidità le forze dell’ordine e i servizi di emergenza sanitaria. Questa prontezza è stata cruciale per garantire un intervento immediato. Sul posto sono giunte in brevissimo tempo le pattuglie dei Carabinieri e un’ambulanza. Le condizioni della trentatreenne sono apparse subito disperate ai soccorritori.
Le condizioni della vittima e il ricovero
La donna accoltellata ha ricevuto le prime cure sul luogo dell’aggressione, ma data la serietà e la profondità delle ferite riportate, si è reso necessario il trasferimento d’urgenza presso una struttura ospedaliera più attrezzata. La vittima è stata dunque trasportata all’ospedale Umberto I di Siracusa. Attualmente, la trentatreenne si trova ricoverata in gravissime condizioni, in un reparto dove i medici stanno facendo ogni sforzo possibile per strapparla alla morte. Il suo stato clinico è descritto come estremamente precario e si trova in una situazione di reale pericolo di vita. Le prossime ore saranno determinanti per comprendere l’evoluzione del suo quadro clinico.
Le indagini delle forze dell’ordine
Parallelamente al dramma sanitario, è scattata immediatamente una vasta operazione investigativa da parte dei Carabinieri. Le forze dell’ordine, guidate dalla Procura di Siracusa, hanno aperto un’inchiesta formale per l’ipotesi di reato di tentato omicidio. Il primo e fondamentale passo è stato l’identificazione rapida del presunto aggressore. Si tratta, come accennato, dell’ex compagno della vittima, il trentaquattrenne originario di Avola. I Carabinieri stanno lavorando per ricostruire con precisione ogni dettaglio dell’accaduto, analizzando la testimonianza della collega e raccogliendo elementi probatori utili a formalizzare l’accusa. Le ricerche dell’uomo sono state avviate senza sosta, con l’obiettivo primario di rintracciarlo e porlo in stato di fermo, garantendo che sia chiamato a rispondere della sua violenza inaccettabile davanti alla giustizia. L’episodio riporta drammaticamente l’attenzione sulla piaga della violenza di genere.