
Una nuova tragedia in montagna ha scosso l’Alto Adige. Oggi, 14 ottobre, una donna di 42 anni originaria di Bressanone ha perso la vita mentre si trovava in escursione nella zona di Valles, località nel comune di Rio di Pusteria. L’incidente si è verificato durante una gita insieme a un’altra persona, quando la donna sarebbe scivolata e precipitata per circa 100 metri lungo un pendio.
Non appena è stato lanciato l’allarme, si sono immediatamente attivate le squadre del Soccorso alpino. I soccorritori di Vandoies, supportati da un elicottero di emergenza, hanno iniziato le ricerche nella zona segnalata. Dopo alcuni sorvoli, il corpo della vittima è stato individuato, ma purtroppo per lei non c’era già più nulla da fare.
Una volta recuperato il corpo, i soccorritori lo hanno trasportato a valle. Sono ora in corso gli accertamenti delle autorità competenti per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente. La notizia ha suscitato profondo cordoglio nella comunità di Bressanone, dove la donna era conosciuta.
Quello di oggi non è un caso isolato. Solo pochi giorni fa, lo scorso 8 ottobre, un altro escursionista ha perso la vita in una zona impervia delle Dolomiti, nei pressi di Longarone, in provincia di Belluno. L’uomo, un 59enne esperto di montagna, era partito da solo lasciando un biglietto con il tracciato previsto, ma non ha mai fatto ritorno a casa.
In base alle indicazioni scritte sul foglio, i soccorritori si sono messi alla ricerca dell’uomo lungo le Cime dei Bachet e il Viaz del Tita, percorsi che avrebbe dovuto seguire nella giornata. Il piano prevedeva anche l’attraversamento della Val Costa dei Nas o della Val dei Ros durante il rientro.
L’unico indizio trovato subito è stata la sua automobile, parcheggiata in fondo alla Val del Grisol. Da quel momento, sono iniziate ore di ricerche ininterrotte da parte del Soccorso alpino e delle squadre cinofile. La speranza di trovarlo in vita si è però affievolita col passare del tempo.
Nella notte il corpo del 59enne è stato ritrovato in uno dei canali del versante meridionale delle Cime dei Bachet, a un’altitudine di circa 1900 metri. Secondo una prima ricostruzione, potrebbe essere scivolato per diverse centinaia di metri, perdendo la vita sul colpo. Anche in questo caso, i sanitari giunti sul posto non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
Le due tragedie confermano quanto la montagna, anche per gli escursionisti esperti, resti un ambiente ad alto rischio. Le condizioni del terreno, le pendenze, il meteo variabile e anche un singolo passo falso possono risultare fatali. Le autorità invitano alla massima prudenza e a non sottovalutare mai le difficoltà del percorso, anche quando si conosce bene la zona.