
Colpo di scena nel caso che vede Andrea Sempio al centro delle attenzioni giudiziarie e mediatiche. Il suo storico legale, l’avvocato Giovanni Lovati, ha annunciato il ritiro dalla difesa. Una decisione maturata nelle stesse ore in cui l’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, parlava davanti ai giudici del Riesame di Brescia. «Andrea mi ha detto che non è per Corona o per quello che ho detto, ma per la strategia difensiva. Non andiamo più d’accordo», ha spiegato Lovati. «Per me è una macchia nella carriera».
Il cambio di rotta nella difesa sarà ufficializzato venerdì, quando la famiglia Sempio e l’avvocata Angela Taccia, da sempre vicina all’indagato, annunceranno il nome del nuovo legale. La scelta, secondo indiscrezioni, punterebbe a un profilo più tecnico e meno esposto mediaticamente. Un modo per chiudere con lo stile diretto e provocatorio di Lovati, finito spesso al centro delle polemiche, soprattutto dopo l’intervista concessa a Fabrizio Corona, ammettendo di averlo fatto “ubriacare” per ottenere dichiarazioni.

Il punto più controverso rimane proprio quel dialogo con Corona, nel quale Lovati aveva lasciato intendere l’esistenza di una possibile corruzione dietro l’indagine del 2017, che oggi vede Mario Venditti indagato a Brescia. Una dichiarazione che potrebbe rivelarsi decisiva: i pm guidati da Francesco Prete valutano se convocare l’avvocato per approfondire i riferimenti emersi. Se dovessero emergere pagamenti in nero o altre irregolarità, Lovati potrebbe diventare una figura chiave per la Procura.
Lovati però si difende: «Non c’è un corruttore, quindi che indagine è? Per cosa dovrei testimoniare?». E rilancia: «Anche se fossero indagati il papà, la mamma o Andrea, secondo me potrei trincerarmi dietro il segreto professionale». Un’affermazione che mostra quanto la situazione si sia complicata, al punto da trasformare l’avvocato in un potenziale testimone o addirittura in una figura di rilievo nel procedimento in corso.
Negli ultimi mesi, la strategia di Lovati ha puntato sull’esposizione mediatica: attacchi ai pm, ipotesi alternative, suggestioni investigative. Si è parlato di “sogni”, sicari e luoghi misteriosi come le Bozzole, in una narrazione che ha spesso oscurato le questioni tecniche del caso. Emblematica anche la rottura con Luciano Garofano, ex generale dei Ris, che ha abbandonato la consulenza per divergenze profonde sulla linea difensiva.

Uno dei nodi più spinosi ha riguardato la cosiddetta “impronta 33”, chiesta dai legali della famiglia Poggi per essere inclusa nell’incidente probatorio. Una richiesta sostenuta dalla parte civile ma osteggiata da Lovati. Una frattura evidente, che aveva creato un asse insolito tra accusa e difesa. Ora che Lovati si è fatto da parte, non è escluso che la nuova strategia possa rivedere questa posizione e aprire a una maggiore collaborazione con i legali della famiglia Poggi.
Intanto, a Brescia, il Riesame si è riservato dieci giorni per decidere sul ricorso presentato dall’avvocato Domenico Aiello, legale di Mario Venditti, contro il decreto di perquisizione del 26 settembre. In aula, Venditti ha rivendicato una «carriera senza macchia» e ha dichiarato: «Non ho mai preso un euro, la mia vita è distrutta». Ha respinto ogni accusa di pressione su Spoto, il carabiniere che lo accusa di averlo sollecitato a chiudere in fretta il fascicolo Sempio.
L’udienza si è chiusa in poco più di un’ora. Aiello ha ribadito l’assenza di elementi concreti: «Ci vuole senso di responsabilità prima di rovinare la vita a qualcuno. Non c’è una prova, nemmeno un nome di un presunto corruttore». Sul secondo filone dell’inchiesta, che riguarda il cosiddetto “Sistema Pavia”, l’ex procuratore è netto: «Parlano di pranzi e cene. Sarebbe questa un’associazione a delinquere?».
La fine del rapporto tra Andrea Sempio e Lovati arriva in un momento delicato, mentre l’inchiesta su Venditti si allarga e la strategia difensiva dell’indagato principale rischia di cambiare radicalmente. Tra dubbi, tensioni e possibili nuovi sviluppi giudiziari, il caso Sempio si conferma una delle vicende più complesse e controverse della cronaca giudiziaria italiana degli ultimi anni.