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Ora solare, ci siamo: ecco quando dovremo spostare le lancette, segnatevi questa data

Pubblicato: 15/10/2025 10:31

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025, alle ore 3:00, tornerà l’ora solare. Le lancette andranno spostate indietro di un’ora, segnando ufficialmente la fine dell’ora legale. Un gesto ormai automatico per molti, grazie a dispositivi digitali e smartphone che aggiornano l’orario in autonomia. Ma dietro questo semplice atto si riapre il dibattito: ha ancora senso oggi mantenere il doppio cambio stagionale?

Introdotta per sfruttare meglio la luce solare nei mesi estivi, l’ora legale nasceva con l’intento di ridurre il consumo di energia elettrica. Spostando in avanti le lancette, si guadagna un’ora di luce nel tardo pomeriggio, riducendo il ricorso all’illuminazione artificiale. Ma con l’evoluzione dei consumi, dell’efficienza energetica e degli stili di vita, il beneficio reale di questa pratica è sempre più messo in discussione.

Secondo i dati forniti da Terna, nel 2023 l’adozione dell’ora legale ha comportato un risparmio di circa 370 milioni di kilowattora, pari al consumo medio annuo di oltre 140 mila famiglie. In termini economici, sono circa 90 milioni di euro in meno sulla bolletta energetica nazionale, con una riduzione stimata di 180.000 tonnellate di CO₂. Numeri importanti, ma in progressivo calo rispetto agli anni passati.

Al di là dell’aspetto energetico, ci sono effetti sul benessere delle persone. Diversi studi internazionali hanno evidenziato un aumento di incidenti stradali e infortuni sul lavoro nei giorni immediatamente successivi al cambio d’orario, soprattutto in primavera. Il motivo è legato all’alterazione dei ritmi circadiani, che può causare insonnia, irritabilità e calo della concentrazione, specie nei bambini e negli anziani.

Anche per questo motivo, nel 2018, la Commissione Europea aveva proposto di abolire il cambio stagionale dell’ora in tutti i Paesi membri, lasciando a ciascun governo la facoltà di scegliere se mantenere per sempre l’ora solare o quella legale. Una consultazione pubblica aveva raccolto oltre 4 milioni di pareri, in grande maggioranza favorevoli alla riforma. Ma la proposta si è arenata per mancanza di accordo tra gli Stati, e la pandemia ha fatto il resto.

Nel frattempo, alcuni Paesi hanno preso decisioni autonome. La Turchia ha scelto di adottare l’ora legale tutto l’anno dal 2016, mentre la Russia, dopo aver abolito il cambio nel 2011, è tornata sui suoi passi. In Sudamerica, vari Paesi tra cui Argentina e Brasile hanno abbandonato l’ora legale. Negli Stati Uniti, il dibattito resta acceso: alcuni Stati come Arizona e Hawaii non applicano alcun cambio d’orario, mentre altri valutano modifiche legislative.

In Italia, per ora, il sistema resta invariato. L’ora legale tornerà come sempre l’ultima domenica di marzo, e l’ora solare a ottobre. Eppure, per molte persone, il cambio dell’ora non è solo una questione tecnica: rappresenta anche un momento simbolico, legato al ritmo delle stagioni, al tempo che passa, alla luce che cambia.

Con il ritorno all’ora solare, le giornate si accorciano visibilmente e il buio arriva prima. È il segno tangibile dell’autunno che avanza, del tempo trascorso, della natura che si prepara all’inverno. Ma porta anche con sé un piccolo conforto: per una notte, dormiremo un’ora in più.

E così, tra rassegnazione e riflessione, il rituale delle lancette si ripete anche quest’anno. Un gesto semplice, ma che racchiude in sé abitudini, economia, salute e, forse, la necessità di ripensare ciò che ormai diamo per scontato.

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