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Sondaggi politici, che carneficina! Brutte notizie per (quasi) tutti: chi perde di più

Pubblicato: 15/10/2025 10:31
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L’autunno politico si apre con segnali importanti dai sondaggi elettorali: l’aria che si respira nei palazzi del potere è meno sicura, meno trionfale, più cauta. Le rilevazioni raccolte nella seconda settimana di ottobre raccontano una fotografia mutata, con Fratelli d’Italia che perde qualche punto e torna sotto la soglia simbolica del 30%. Non è un crollo, ma un indicatore da non sottovalutare: dopo mesi di dominio incontrastato, anche il partito di Giorgia Meloni sembra risentire del peso del governo e delle tensioni internazionali.
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Il quadro che emerge è quello di una maggioranza compatta nei numeri, ma sottoposta a crescenti pressioni interne, mentre l’opposizione, pur ancora frammentata, registra piccoli segnali di vitalità, in particolare nell’area progressista e ambientalista.

Il sorpasso sfiorato tra Forza Italia e Lega

I dati aggregati dai principali istituti di ricerca – tra cui Swg, Tecné, Emg, Lab2101 e Termometro Politico – mostrano come la competizione nel centrodestra stia evolvendo in maniera meno lineare del previsto. Mentre Fratelli d’Italia si attesta al 29,8%, Forza Italia risale leggermente, raggiungendo il 9%, e superando, seppur di poco, la Lega ferma all’8,6%. Un dato che non modifica gli equilibri di coalizione, ma che alimenta la dialettica interna, soprattutto in vista della definizione della legge di bilancio.

Le richieste avanzate dai due alleati minori della Meloni sono chiare: Forza Italia insiste sul taglio dell’Irpef per i redditi fino a 60mila euro, mentre la Lega punta tutto sulla pace fiscale. Ma le risorse sono limitate e la possibilità di soddisfare entrambe le istanze appare remota. Il compromesso sarà obbligato, e potrebbe lasciare scontenti sia a nord che a sud.

Centrosinistra fermo, ma con qualche segnale da monitorare

Anche a sinistra i movimenti sono minimi, ma significativi. Il Partito Democratico scende al 21,5%, segnando uno dei punti più bassi dell’ultimo anno. Nonostante le difficoltà, nel campo progressista si attende con fiducia l’impatto della vittoria di Eugenio Giani in Toscana, che potrebbe ridare slancio in vista dell’election day di novembre. Campania e Puglia, due roccaforti del centrosinistra, saranno banchi di prova decisivi per verificare la tenuta del cosiddetto campo largo.

Intanto, il Movimento 5 Stelle mantiene una posizione stabile al 12,9%, senza registrare variazioni sostanziali. L’exploit degli inizi appare lontano, ma il partito riesce a conservare una base solida, in attesa di opportunità politiche più favorevoli.

Cresce Alleanza Verdi-Sinistra, frenano Azione e Italia Viva

L’unica vera nota positiva per l’opposizione arriva da Alleanza Verdi-Sinistra, che sale al 6,4%, confermando una tendenza di consolidamento tra gli elettori sensibili ai temi ambientali e sociali. Il risultato, ancora contenuto, suggerisce però un potenziale da coltivare, specialmente nelle aree urbane e nei collegi dove la competizione si fa più serrata.

Male, invece, l’area centro-liberale. Tutti i partiti che orbitano attorno a questa fascia riportano flessioni, più o meno marcate. Azione cala al 3,2%, Italia Viva si attesta al 2,3%, mentre +Europa scivola all’1,8%. La frammentazione continua a penalizzare questa parte dell’elettorato, incapace finora di trovare una leadership condivisa o un messaggio politico incisivo.

La sintesi delle variazioni: chi guadagna e chi perde

Nel dettaglio delle rilevazioni, le tendenze favorevoli e sfavorevoli oscillano tra un istituto e l’altro, confermando la volatilità del consenso. Ecco una sintesi dei principali scostamenti:

  • Fratelli d’Italia oscilla tra il 30,8% (Swg) e il 28,1% (Emg)
  • Partito Democratico tra il 22% (Bidimedia) e il 20,1% (Lab2101)
  • Movimento 5 Stelle tra il 13,6% (Swg) e il 12,4% (TP, Lab2101)
  • Forza Italia tra l’11,3% (Tecné) e l’8% (Swg)
  • Lega tra l’8,9% (Lab2101) e l’8,4% (Emg)
  • Alleanza Verdi-Sinistra tra il 7% (Bidimedia) e il 5,6% (Lab2101)
  • Azione tra il 3,5% (Tecné, Eumetra) e il 3% (TP)
  • Italia Viva tra il 2,7% (Lab2101) e l’1,8% (Tecné)
  • +Europa tra il 2,3% (Lab2101) e l’1,3% (Bidimedia)

Questi numeri, seppur soggetti a oscillazioni, indicano con chiarezza che la scena politica italiana è in una fase di assestamento. Nessun terremoto, ma una progressiva erosione dei consensi che, se confermata nei prossimi mesi, potrebbe cambiare le strategie e gli equilibri pre-elettorali.

Prospettive incerte verso l’election day

L’avvicinarsi delle elezioni regionali in Veneto, Campania e Puglia, fissate per il 23 e 24 novembre, sarà il prossimo spartiacque. Per la maggioranza di governo, sarà un test di tenuta, non solo elettorale ma anche politica. Per l’opposizione, una possibilità di riscatto, soprattutto nei territori dove il radicamento locale è ancora forte.

Al momento, Fratelli d’Italia resta saldamente in testa, ma il calo sotto il 30% ha un valore simbolico rilevante. La partita è ancora aperta. E ogni scelta, soprattutto economica e sociale, nei prossimi giorni potrebbe pesare più del previsto sui futuri equilibri politici.

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