
I sussurri si erano trasformati in grida silenziose, quelle che solo i fiumi sanno amplificare. Lungo le sponde, la nebbia mattutina portava con sé non solo l’umidità, ma anche il peso di un’assenza inspiegabile. Tutto era iniziato con il ritrovamento di un corpo, quello di una donna anziana, restituito dalle acque torbide in un punto inatteso. Era il primo, drammatico segnale che qualcosa di terribile aveva travolto un’intera famiglia.
Poi, pochi giorni dopo, un altro inquietante sviluppo: un veicolo sommerso, inghiottito dalla corrente, è stato localizzato a chilometri di distanza. Quando le squadre di recupero hanno sollevato l’automobile dal fondo melmoso, si è rivelata una visione straziante, l’epilogo di un destino incrociato: all’interno c’erano loro, gli altri due congiunti, anch’essi senza vita. Una triplice tragedia consumata dal fiume, che in un breve lasso di tempo ha cancellato le vite di una madre e dei suoi due figli adulti.
Il ritrovamento a Silea
La drammatica e sconvolgente scoperta ha gettato un’ombra di profondo lutto e interrogativi su due province, Treviso e Venezia, concludendo in modo tragico la ricerca di membri di una stessa famiglia. Nella giornata di oggi, a Silea (in provincia di Treviso), i soccorritori hanno recuperato dalle fredde acque del fiume Sile un’automobile, al cui interno si trovavano i corpi senza vita di due persone: una donna di 55 anni e un uomo di 52 anni.
La notizia ha assunto i contorni di un vero e proprio dramma familiare quando si è appreso che i due deceduti erano i figli della 77enne il cui corpo era già stato rinvenuto, purtroppo privo di vita, lo scorso 10 ottobre nello stesso fiume, ma a una distanza di chilometri, nel comune di Meolo, in provincia di Venezia. La concatenazione di questi eventi, avvenuti in un lasso di tempo così breve e nel medesimo corso d’acqua, suggerisce un quadro di indicibile sofferenza.
Il recupero dell’auto a Silea, avvenuto nel pomeriggio, ha posto la parola fine a un angoscioso mistero che durava da giorni, almeno per quanto riguarda i due congiunti. Le operazioni, condotte dai vigili del fuoco con l’ausilio di attrezzature speciali, sono state complesse e si sono svolte in un clima di tensione e massima discrezione. La vettura è stata estratta dal letto del fiume Sile, un corso d’acqua noto per la sua bellezza naturalistica, ma che in questo caso si è trasformato nello scenario di una triplice, straziante, tragedia. L’identificazione delle vittime ha confermato i timori peggiori, stabilendo la loro parentela diretta con l’anziana donna già ritrovata a Meolo.
Una famiglia di Mirano
L’intera famiglia era residente a Mirano, un comune in provincia di Venezia, e la loro storia era purtroppo già nota alle autorità locali per motivi delicati. Dalle prime informazioni diffuse, infatti, emerge un dettaglio significativo e doloroso: la famiglia era seguita dai servizi sociali del Comune di residenza. Questa circostanza aggiunge un elemento di ulteriore complessità al tragico epilogo, sollevando interrogativi sulle dinamiche interne e sul livello di difficoltà che i congiunti stavano attraversando.
L’attenzione si concentra ora sulla ricostruzione degli ultimi giorni di vita delle vittime, cercando di comprendere come l’auto sia finita nelle acque del fiume e se ci sia un legame, e di che natura, tra i due eventi di Silea e Meolo. Le indagini sono in corso per fare piena luce sull’accaduto e per fornire, se possibile, un contesto a questa sventura inaudita. La comunità di Mirano è ora stretta nel dolore e nello sgomento per lo sterminio di un intero nucleo familiare.