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Sempio, contattato Carlo Taormina per sostituire Lovati. L’avvocato rifiuta: “Non è innocente”

Pubblicato: 16/10/2025 10:44
Sempio Garlasco avvocato rifiuta

Nella complessa vicenda giudiziaria che vede Andrea Sempio indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, si aggiunge un nuovo tassello destinato a far discutere. La famiglia Sempio, alla ricerca di un nuovo legale dopo l’addio a Massimo Lovati, avrebbe tentato di affidare l’incarico a un nome di grande peso nel panorama del diritto penale italiano: Carlo Taormina. Ma la risposta del professore è stata un no secco.

A rivelarlo è stata la trasmissione “IgnotoX” in onda su La7, che ha ricostruito il tentativo di ingaggio da parte dell’avvocata Taccia, incaricata dalla famiglia di contattare il noto penalista tramite una terza persona. Ma l’iniziativa si è infranta contro una posizione già pubblicamente espressa da Taormina in merito al caso Poggi.

Le posizioni di Taormina: “Sempio era presente, ma non ha ucciso”

Il motivo del rifiuto è stato chiarito dallo stesso Carlo Taormina in una recente partecipazione televisiva alla trasmissione “Incidente probatorio”, trasmessa su Cusano Media Play. Il penalista ha infatti dichiarato: «Andrea Sempio era sul luogo del delitto insieme a Stasi, ma non ha ucciso Chiara Poggi».

Una frase che, da sola, spiega l’impossibilità per il giurista di assumere la difesa: ritiene l’indagato coinvolto, seppur non materialmente autore dell’omicidio. È quindi evidente come la sua posizione sia incompatibile con un incarico che prevede, per definizione, la piena fiducia nell’innocenza del proprio assistito. Probabilmente, l’avvocata Taccia non era a conoscenza di questa posizione prima di avanzare la richiesta.

Sempio parla dopo la rottura con Lovati: “Divergenze sulla strategia”

Nel frattempo, Andrea Sempio ha parlato pubblicamente della rottura con il suo precedente legale Massimo Lovati, intervenendo alla trasmissione “La Vita in Diretta”. Un’intervista in cui ha spiegato le ragioni dell’improvvisa separazione: «È stata una decisione tutt’altro che presa a cuor leggero. Abbiamo avuto un incontro con l’avvocato Lovati in cui io speravo di appianare alcune divergenze, alcune idee diverse che avevamo sulla strategia difensiva. Purtroppo, questo non è stato possibile».

L’indagato ha tenuto a sottolineare di avere stima e rispetto per Lovati, definendolo un “grande penalista”, ma ha anche precisato che il problema era di metodo e comunicazione: «Lui ha una sua visione, va dritto per la sua strada, non era possibile avere un altro tipo di dialogo con lui. Questa è stata la ragione principale che ci ha portato alla separazione».

Sempio ha poi minimizzato l’importanza dell’aspetto mediatico nella scelta: «Tutto quello che è successo negli ultimi tempi è stato sì importante, ma non è nemmeno un terzo delle ragioni che ci ha portato a dividerci».

La difesa ancora vacante, mentre l’indagato respinge le accuse

Nonostante la promessa della famiglia di annunciare un nuovo legale entro venerdì, la difesa di Andrea Sempio rimane al momento scoperta. Un dettaglio tutt’altro che secondario, in un momento cruciale dell’inchiesta che potrebbe entrare presto in una nuova fase istruttoria.

Sempio, nel frattempo, ha ribadito ancora una volta la sua innocenza: «Non ho ucciso io Chiara Poggi e spero che le autorità non si facciano traviare da tutte queste balle che stanno uscendo sui media». Ha aggiunto: «Io spero che tutto questo circo non vada a influenzare l’opinione delle persone che devono controllare, verificare, e che riescano ad arrivare finalmente alla verità una volta per tutte».

Un caso che continua a dividere

La vicenda dell’omicidio di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco nel 2007, è uno dei casi giudiziari più discussi degli ultimi decenni in Italia. Dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi, condannato a 16 anni in via definitiva nel 2015, negli ultimi mesi l’attenzione si è nuovamente riaccesa sull’ipotesi di un altro colpevole, con l’iscrizione nel registro degli indagati proprio di Andrea Sempio, amico della vittima.

La sua iscrizione è avvenuta in seguito a nuovi approfondimenti investigativi e alla riapertura di alcune piste precedentemente archiviate. Tuttavia, l’evoluzione del procedimento rimane incerta, e la scelta del nuovo avvocato potrebbe incidere notevolmente sulla strategia difensiva e sull’esito del percorso giudiziario.

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