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Trump chiama Putin alla vigilia dell’incontro con Zelensky: alta tensione alla Casa Bianca

Pubblicato: 16/10/2025 16:56
trump putin

Il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, è al centro di una mossa diplomatica di altissimo profilo che evidenzia la complessità e la sensibilità delle relazioni internazionali, specialmente nel contesto della guerra in Ucraina. Secondo quanto riportato da Axios, che cita fonti vicine alla vicenda, Trump avrà un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin proprio oggi.

Questo contatto precede di poche ore l’incontro, previsto per domani alla Casa Bianca, con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La sequenza degli eventi – prima Putin, poi Zelensky – suggerisce una precisa strategia diplomatica da parte della Casa Bianca, intenzionata a esercitare una pressione diretta su Mosca prima di discutere la situazione bellica con Kyiv.

Il contesto diplomatico

Questa intensa attività diplomatica si inserisce in un periodo di rinnovato fermento geopolitico. La Casa Bianca, con l’incontro tra Trump e Zelensky di domani, ospiterà un vertice fondamentale per la definizione delle future strategie occidentali a sostegno dell’Ucraina. La notizia, tuttavia, è amplificata dal tempismo della telefonata con Putin. La scelta di parlare con il leader del Cremlino alla vigilia del vertice con Zelensky è un segnale forte: Trump sembra voler sondare il terreno o, forse, lanciare un messaggio diretto a Mosca prima di impegnarsi in ulteriori promesse di aiuto o discussioni strategiche con l’Ucraina.

Le fonti citate da Axios, pur non rivelando i dettagli specifici del colloquio, ne sottolineano la natura cruciale in questa fase del conflitto. L’obiettivo primario di Trump, come più volte ribadito, è la ricerca di una soluzione per porre fine al conflitto, e il doppio appuntamento ravvicinato con i due capi di stato è la manifestazione più evidente di questo impegno.

I temi cruciali sul tavolo di Washington

L’incontro alla Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky si preannuncia denso di argomenti vitali per la resistenza ucraina e per la sicurezza globale. Le discussioni si concentreranno su diverse questioni, tra cui l’invio di armi a lungo raggio e la cooperazione per la produzione di droni. In particolare, l’ipotesi dell’invio dei missili Tomahawk a Kyiv è un punto di grandissima rilevanza. Si tratta di un sistema d’arma ad alta precisione che rappresenterebbe un significativo potenziamento delle capacità offensive e difensive ucraine. La questione dell’assistenza militare, in generale, è fondamentale, ma la discussione verterà anche sulla cooperazione tecnologica e industriale.

L’Ucraina, infatti, sta spingendo per una maggiore collaborazione che le consenta di produrre autonomamente droni e altre attrezzature belliche, garantendo così una sostenibilità a lungo termine del suo sforzo bellico. Questo aspetto strategico è legato anche alle recenti mosse russe, che hanno visto attacchi su vasta scala contro le infrastrutture energetiche e civili ucraine, spesso realizzati con un massiccio impiego di droni.

L’importanza della pressione diplomatica

La mossa di Trump di parlare prima con Putin è interpretabile come un tentativo di massimizzare l’effetto leva nella successiva conversazione con Zelensky. Il presidente americano potrebbe voler comunicare a Kyiv di aver già esplorato le possibili aperture negoziali di Mosca, o viceversa, di aver espresso una ferma condanna per l’escalation russa. Il ruolo di mediatore che Trump sembra voler esercitare, benché controverso, è innegabile. La comunità internazionale osserva con attenzione, consapevole che gli Stati Uniti mantengono un’influenza decisiva sull’andamento del conflitto. La sequenza degli incontri non è casuale e riflette la volontà di Washington di riaffermare la propria centralità in ogni scenario di pace o di continuazione delle ostilità. Il risultato di questi due giorni di alta diplomazia avrà profonde implicazioni non solo per l’Ucraina e la Russia, ma per l’intero equilibrio geopolitico.

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