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Roma, sacerdote e giornalista vaticano accusato di violenza sessuale: chiuse le indagini su Antonio Pelayo

Pubblicato: 22/10/2025 20:47

Si erano conosciuti tra i banchi della sala stampa vaticana, nei giorni intensi del Conclave. Colleghi, cronisti di lungo corso, uniti da una passione comune per il racconto della Santa Sede e da un rapporto di stima reciproca. Ma secondo la Procura di Roma, da quel legame di fiducia sarebbe nato un abuso. A finire al centro dell’inchiesta è Antonio Pelayo Bombín, sacerdote e giornalista spagnolo di 81 anni, consulente dell’ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, accusato di violenza sessuale ai danni di un collega più giovane.

L’avviso di chiusura delle indagini è stato notificato dopo cinque mesi di accertamenti condotti dai carabinieri. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due si erano incontrati inizialmente per motivi strettamente professionali: scambi di messaggi, analisi dei comunicati vaticani, confronti sugli articoli da pubblicare. Poi erano seguiti inviti a vedersi in contesti più informali, con il pretesto di parlare di arte — in particolare del pittore Salvador Dalí, passione comune ai due.

Il racconto della vittima

Il primo incontro, riferisce la persona offesa, era stato «cordiale e di natura professionale». Nessun gesto inappropriato, solo due ore di conversazione e un bicchiere di vino. Tutto cambia, però, il 23 maggio 2025, durante un secondo incontro nello stesso luogo. Stando alla denuncia presentata cinque giorni dopo, la serata avrebbe avuto un epilogo completamente diverso: Pelayo avrebbe tentato un approccio fisico improvviso, respinto con decisione dal collega.

Il giornalista, turbato, avrebbe lasciato l’abitazione intorno alle 20:30, in stato di evidente agitazione. Il giorno dopo, Pelayo avrebbe provato a contattarlo con varie telefonate rimaste senza risposta, seguite da un messaggio: «Mi dispiace molto, non volevo disturbarti». Nei giorni successivi sarebbero arrivati altri messaggi, di tono più insistente, acquisiti dagli investigatori insieme a tutte le precedenti conversazioni.

La decisione della procura

Le chat, le testimonianze e il materiale raccolto sono ora nel fascicolo trasmesso ai magistrati della Procura di Roma, che dovranno decidere se chiedere il rinvio a giudizio per l’anziano sacerdote o se optare per l’archiviazione. Antonio Pelayo Bombín è una figura di spicco nel panorama del giornalismo vaticano: corrispondente di testate spagnole e volto noto nelle conferenze stampa del Vaticano, gode di un profilo pubblico consolidato e di una lunga carriera tra informazione e diplomazia ecclesiastica.

L’inchiesta, ancora in fase preliminare, apre uno squarcio delicato su un ambiente tradizionalmente riservato come quello della comunicazione vaticana e potrebbe presto approdare nelle aule di tribunale.

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