È morta a 56 anni l’imprenditrice di Isola Liri Milena Mancini, vittima di un tragico errore chirurgico durante un intervento di liposuzione in Turchia. L’operazione, che doveva essere di routine, si è trasformata in un incubo: una cannula inserita troppo in profondità ha provocato una perforazione intestinale, scatenando una grave infezione che ha portato alla sepsi e infine alla morte della donna.
L’autopsia eseguita al Policlinico Gemelli di Roma ha confermato che la perforazione ha causato una infezione interna rapidamente degenerata in sepsi, aggravata da un trattamento tardivo e da un ritardo nel trasferimento verso una struttura più attrezzata.
La sepsi, una risposta infiammatoria incontrollata dell’organismo a un’infezione, è tra le emergenze mediche più gravi: se non trattata tempestivamente, può provocare il collasso degli organi vitali in poche ore. In questi casi, solo un intervento chirurgico urgente può contenere l’infezione. Per Milena Mancini, però, ogni tentativo è arrivato troppo tardi.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la clinica privata turca ha disposto il trasferimento al Policlinico universitario di Istanbul solo quando le condizioni della paziente erano ormai critiche. Il ritardo — durato diverse ore — è risultato fatale: all’arrivo in ospedale, la situazione della donna era irrecuperabile. Nonostante i tentativi dei medici, la diffusione dell’infezione aveva già compromesso gli organi vitali, rendendo impossibile ogni intervento salvavita.
