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“Com’è morto”. Addio a Mauro Di Francesco, il “Maurino” della commedia italiana: cosa è successo

Pubblicato: 25/10/2025 14:37
Mauro Di Francesco Morte

Il mondo del cinema italiano piange la scomparsa di Mauro Di Francesco, uno dei volti più amati della commedia anni Ottanta. L’attore milanese, celebre per la sua ironia spontanea e il sorriso contagioso, è morto a 74 anni in ospedale, come riportato da TaorminaNews24.

Da circa un mese era ricoverato per alcune complicazioni di salute. Le sue condizioni erano fragili già da tempo: vent’anni fa aveva subito un trapianto di fegato, un intervento che gli aveva permesso di continuare a vivere ma che aveva segnato profondamente la sua carriera e la sua vita personale.

Un talento nato sul palcoscenico

Nato a Milano nel 1951, Mauro Di Francesco aveva la recitazione nel DNA. Figlio di una sarta e di un direttore di palcoscenico, respirava teatro fin da bambino. La sua prima grande occasione arrivò nel 1966 con la compagnia di Giorgio Strehler, dove recitò accanto a Valentina Cortese. Solo due anni dopo debuttò in Rai nello sceneggiato “La freccia nera”, interpretando il giovane Robby: un ruolo che lo fece conoscere al grande pubblico.

Mauro Di Francesco attore italiano anni Ottanta

Negli anni Settanta il suo talento comico esplose nei cabaret milanesi. In coppia con Livia Cerini calcò i palchi più vivaci della città, fino a entrare nel leggendario “Gruppo Repellente” di Enzo Jannacci e Beppe Viola. In quell’ambiente creativo lavorò al fianco di Diego Abatantuono, Massimo Boldi, Giorgio Faletti e molti altri. Era la Milano che rideva, quella delle battute fulminanti e dei personaggi nati per caso, ma destinati a restare nel cuore del pubblico.

Il successo al cinema e la consacrazione come icona pop

Il grande successo arrivò negli anni Ottanta, quando Mauro Di Francesco divenne un volto familiare del cinema italiano. Da “I Fichissimi” di Carlo Vanzina a “Attila flagello di Dio” di Castellano e Pipolo, passando per “Sapore di mare 2 – Un anno dopo” e i due “Abbronzatissimi”, le sue interpretazioni hanno segnato un’epoca. “Maurino”, come lo chiamavano tutti, rappresentava il ragazzo milanese ironico e un po’ imbranato, quello che riusciva sempre a far ridere anche nei momenti più semplici.

Mauro Di Francesco scena film anni Ottanta

Negli anni successivi continuò a lavorare tra cinema e televisione, comparendo in film come “Il barbiere di Rio”, “Gli inaffidabili” e “Eccezzziunale veramente – Capitolo secondo… me”. Sul piccolo schermo partecipò a serie tv di successo come “I ragazzi della 3ª C”, “Tutti in palestra” e “Grand Hotel”. Sempre riconoscibile, sempre autentico: il suo sorriso rimaneva la firma di una comicità leggera e sincera.

Mauro Di Francesco attore sorridente

Una vita lontano dai riflettori

Negli ultimi anni, Mauro Di Francesco aveva scelto la tranquillità della Toscana, lontano dal clamore dei set. Con la sua solita ironia raccontava: “Mi hanno cercato tanti, avrò detto almeno venti no. Mi muoverei soltanto se mi chiamassero Sorrentino o Tornatore, Pupi Avati, magari Quentin Tarantino. Allora ci ripenserei…”. Una frase che oggi suona come un addio gentile, il saluto di un attore che aveva dato tutto e sapeva quando era il momento di fermarsi.

Con la sua scomparsa se ne va un pezzo di quella commedia italiana che univa ironia e malinconia, semplicità e talento. Mauro Di Francesco lascia il ricordo di un uomo autentico, amato da colleghi e pubblico, capace di raccontare con un sorriso un’Italia più leggera, ma piena di umanità.

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Ultimo Aggiornamento: 25/10/2025 14:39

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