
La notte e le prime ore del mattino sono state segnate da nuovi bombardamenti. A poche ore dalla ripresa dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza, fonti militari hanno fatto sapere al Times of Israel che il cessate il fuoco è da considerarsi nuovamente in vigore. Ma il bilancio delle ultime 12 ore racconta una realtà diversa: secondo la Difesa civile palestinese, almeno 100 palestinesi sono stati uccisi, tra cui 35 bambini. A riportarlo è Al Jazeera, mentre il quadro sul terreno resta estremamente instabile.
La decisione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di ordinare raid massicci è arrivata dopo l’accusa rivolta a Hamas di aver violato gli accordi: i miliziani avrebbero consegnato i resti di un ostaggio il cui corpo era però già stato recuperato in precedenza. Una mossa considerata da Tel Aviv una rottura della tregua.
La posizione Usa sugli attacchi
Gli Stati Uniti, secondo alcuni media internazionali, sarebbero stati informati in anticipo degli attacchi. La conferma non è ufficiale, ma se verificata aggiungerebbe un ulteriore elemento politico a una situazione già delicatissima.
A lanciare un appello è stato anche Papa Francesco, al termine del Meeting di Sant’Egidio:
«Basta guerre, basta dolore, il mondo ha sete di pace».
Intanto, tra le città distrutte e gli ospedali al collasso, resta la domanda che attraversa diplomatici e popolazioni: per quanto ancora la tregua potrà davvero reggere?


