
Un nuovo e preoccupante focolaio di Salmonella Strathcona ST2559 sta coinvolgendo numerosi Paesi europei e non solo, sollevando interrogativi sulla sicurezza alimentare e sui controlli lungo la filiera agricola. Secondo un report diffuso dalle autorità sanitarie dell’Unione Europea, tra il 2023 e il 30 settembre 2025 sono stati identificati 437 casi confermati in 17 Paesi dell’UE e dell’Area Economica Europea, con un numero significativo di contagi anche oltre i confini comunitari.
Leggi anche: Allarme salmonella: ritirati dolcetti dai supermercati
I numeri del contagio in Europa e nel mondo
Il report europeo evidenzia che l’Italia risulta tra i Paesi più colpiti, con 123 casi accertati, seguita da Germania (113), Austria (76) e Francia (43). Altri episodi di contagio sono stati segnalati nel Regno Unito (73), in Canada (10) e negli Stati Uniti (24). Questi dati delineano un fenomeno diffuso e persistente, che le autorità sanitarie definiscono un focolaio prolungato, ovvero un’infezione che si estende nel tempo e nello spazio, suggerendo una fonte di contaminazione costante o ricorrente.
Le indagini epidemiologiche condotte nei diversi Stati hanno individuato nei pomodori il principale veicolo di trasmissione del batterio. Le analisi genetiche dei ceppi isolati nei pazienti confermano una notevole somiglianza, suggerendo una comune origine della contaminazione lungo la catena di produzione e distribuzione.

Le indagini sui pomodori siciliani
Nel corso del 2025, le autorità sanitarie austriache hanno identificato piccoli pomodori provenienti dalla Sicilia come possibile fonte di contaminazione. Tuttavia, il report europeo precisa che non esiste ancora un nesso di causa-effetto dimostrato tra i pomodori siciliani e i casi di Salmonella Strathcona.
Il collegamento con la Sicilia, tuttavia, non è nuovo. Già nel 2011, in Danimarca, un focolaio dello stesso ceppo batterico era stato associato ai pomodori italiani, in particolare a prodotti esportati dall’isola. Le indagini di allora, basate su interviste ai pazienti, analisi dei consumi e studi caso-controllo, avevano evidenziato “una chiara connessione con la filiera dei pomodori italiani”.
Oggi, come allora, l’attenzione si concentra sull’intera catena di produzione e sulla possibile contaminazione ambientale.
L’intervento delle autorità italiane
L’Autorità per la sicurezza alimentare italiana ha avviato una serie di accertamenti nei siti produttivi siciliani, in collaborazione con le strutture regionali e gli enti sanitari europei. In un comunicato ufficiale, un portavoce dell’ente ha dichiarato: «Il rilevamento del batterio Salmonella Strathcona in un campione di acqua di irrigazione prelevato presso un produttore locale conferma il ruolo dell’ambiente nella contaminazione dei pomodori».
L’indagine, spiegano gli esperti, mette in luce la necessità di una strategia multidisciplinare capace di integrare valutazioni ambientali e controlli sull’acqua utilizzata in agricoltura, un aspetto cruciale per prevenire la diffusione di agenti patogeni.

Le raccomandazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha richiamato l’attenzione sulla necessità di ulteriori verifiche, specificando che “sarà fondamentale accertare se i pomodori provenienti dalla Sicilia siano effettivamente il veicolo dell’infezione” e che occorrerà introdurre “misure di controllo efficaci nelle fasi di raccolta e pre-raccolta, comprese le verifiche sulle fonti di irrigazione”.
Gli esperti del centro europeo hanno ribadito che la Salmonella Strathcona può diffondersi attraverso il contatto con superfici o acque contaminate, motivo per cui i controlli dovranno essere estesi non solo ai prodotti finiti ma anche all’intero sistema di irrigazione e stoccaggio.
Collaborazione tra autorità italiane e comunitarie
Le autorità italiane e comunitarie stanno ora lavorando a stretto contatto per definire nuove linee guida di sicurezza alimentare, rafforzare la tracciabilità dei prodotti agricoli e ridurre il rischio di ulteriori contagi. L’obiettivo è quello di garantire la sicurezza dei consumatori e salvaguardare il settore agroalimentare, uno dei pilastri dell’economia mediterranea.
Il caso della Salmonella Strathcona rappresenta un banco di prova per le istituzioni sanitarie europee, chiamate a gestire un’emergenza che coinvolge salute pubblica, filiere produttive e fiducia dei cittadini nei controlli alimentari. Mentre le indagini proseguono, resta alta l’attenzione sulle misure preventive e sul ruolo chiave della Sicilia, indicata come possibile epicentro di una contaminazione che ha già superato i confini del continente.


