
La frase è diretta, minacciosa e pubblicata sui social: “Questo è per te, sindaco, e per la tua famiglia. Come ha già buttato la nostra casa, io butterò la sua; tempo al tempo. Lo Stato non mi fa paura”. Un uomo di etnia sinti ha rivolto l’intimidazione al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dopo la demolizione di due ville abusive nella zona di Rocca Cencia, intervento portato avanti dal Comune insieme al Municipio delle Torri. Il messaggio era accompagnato dalla foto di un ragazzo che imbracciava un fucile automatico. Il post è stato poi cancellato.
La vicenda ha immediatamente innescato un’ondata di solidarietà nei confronti del sindaco. Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha definito l’episodio “inaccettabile”, assicurando pieno sostegno e invitando a mantenere alta l’attenzione delle forze dell’ordine. Durissimo anche il commento del presidente del Municipio VI, Nicola Franco, che ha parlato di “personaggi che hanno spadroneggiato per anni” e che ora “devono sapere che è finita”.
“All’intimidazione si risponde con la legalità e con l’unità delle istituzioni”, ha dichiarato l’assessore Tobia Zevi, mentre la presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli ha ricordato che Roma ha già dimostrato di essere più forte di chi prova a minacciare. Messaggi di sostegno sono arrivati anche da Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Italia Viva, che hanno parlato di atto “vile” dai “contorni mafiosi”.
Per il sindaco Gualtieri, il messaggio intimidatorio rappresenta un ulteriore fronte di tensione, ma la maggioranza assicura: il percorso di ripristino della legalità nei quartieri periferici non si fermerà.
Blitz poco fa
Blitz interforze in corso a Valle Martella, alle porte della capitale, dove hanno trovato sistemazione le famiglie sgomberate dalle villette abbattute nei giorni scorsi in via Arzachena a Rocca Cencia.
Sul profilo social di uno dei residenti delle villette demolite è stato pubblicato un post con minacce al sindaco Robero Gualtieri legate all’operazione.


