Vai al contenuto

Orrore in Italia, 15enne torturato e gettato nel fiume. La madre denuncia possibili abusi sessuali

Pubblicato: 03/11/2025 14:45

La procura dei minori di Torino ha aperto un’inchiesta sulla vicenda del 15enne del torinese che, secondo il racconto fatto dalla mamma sui social, la notte di Halloween, sarebbe stato sequestrato e seviziato e costretto a immergersi nel fiume Dora. Intanto, i carabinieri del capoluogo piemontese hanno sequestrato i telefoni cellulari a tre giovani minorenni, due ragazzi e una ragazza tra i 14 e i 16 anni, sui cui dispositivi, secondo gli investigatori, potrebbero esserci video dell’accaduto.

Le ipotesi di reato su cui al momento la procura dei minori potrebbe procedere sono sequestro di persona e violenza privata ma ulteriori elementi potrebbero arrivare a breve quando il 15enne verrà sentito dagli investigatori con il supporto di uno psicologo. La denuncia dell’accaduto è stata fatta dalla mamma ai carabinieri il primo di novembre e gli atti in procura sono arrivati nelle scorse ore.

Il dramma del quindicenne seviziato e gettato nel fiume

Secondo quanto denunciato dalla madre sui social, il ragazzo sarebbe stato chiuso in un appartamento e poi minacciato con un cacciavite. I ragazzi gli avrebbero rasato le sopracciglia e spento una sigaretta sulla caviglia. Non contenti, sempre secondo quanto riferito dalla donna, il 15enne sarebbe stato costretto a immergersi nel Po a torso nudo e infine riportato alla stazione di Porta Nuova, dove gli avrebbero poi restituito il telefonino.

Il racconto del quindicenne è stato lucido e coerente, fornendo agli investigatori dei Carabinieri di Moncalieri una ricostruzione dettagliata dei fatti. Il giovane ha riferito di essere stato portato da due ragazzi in un appartamento a Torino che non aveva mai visto prima. I suoi aguzzini erano suoi coetanei, minorenni, e uno di loro si è rivelato essere un suo compagno di scuola. L’incubo è iniziato subito: appena arrivato, gli è stato sequestrato il telefono per impedirgli di comunicare con il nonno, che lo stava aspettando per cena. A seguire, è stato chiuso in un bagno per ore. La madre del ragazzo ha poi aggiunto dettagli agghiaccianti sulle torture subite: “Questi mostri l’hanno torturato. L’hanno picchiato e minacciato con un cacciavite. L’hanno rasato, lasciando solo alcuni ciuffi di capelli, poi hanno preso una lametta e gli hanno rasato anche le sopracciglia, facendo dei tagli sulla palpebra dell’occhio“.

È stata la madre del ragazzino-vittima a denunciare l’accaduto ai carabinieri, quindi a lanciare l’allarme dai social, aggiungendo in queste ore un altro drammatico elemento alla vicenda già terribile. Potrebbe infatti esserci anche un video in circolazione che riprenderebbe il ragazzino vittima di abusi sessuali, sempre realizzato ad Halloween: i suoi tre aguzzini lo avrebbero minacciato di non dire nulla di quella notte, se non voleva che quel filmato fosse poi girato nei gruppi di messaggistica o sui social.

La procura dei minori di Torino sta già indagando per sequestro di persona e violenza privata tre minori, due ragazzi e una ragazza, rispettivamente di 14, 15 e 16 anni. I tre sarebbero già stati accusati in passato di atti vandalici e danneggiamento. Una volta apertogli la porta, “lo hanno preso con forza, minacciato con un cacciavite, lo hanno rasato lasciando ciuffi di capelli, poi hanno preso una lametta e gli hanno rasato le sopracciglia, tutte, facendo dei tagli pure sulla palpebra dell’occhio, gli hanno spento una sigaretta sulla caviglia”, va avanti il racconto delle torture. Quindi, “sempre sotto minaccia del cacciavite, lo hanno portato nel Po gli hanno fatto togliere la maglia e, a petto nudo, lo hanno fatto entrare in acqua”. E “non soddisfatti lo hanno fatto mettere sotto una fontanella con il getto sulla schiena tra sputi e offese varie”. Lo hanno riportato in casa fino alle 13 dell’indomani, “finito di torturarlo lo hanno riportato alla stazione di Porta Nuova e gli hanno rilasciato il telefono”. La madre è finalmente riuscita a contattare il figlio “ma quando l’ho visto è stato uno shock“.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure