
«È successo un casino, ieri Achille è andato in coma». La voce rotta di Erika Bufano, moglie di Achille Polonara, ha attraversato il telefono in una notte di paura, raggiungendo Nicolò Devitiis de Le Iene, amico della famiglia. Era una telefonata disperata, fatta dal reparto del Sant’Orsola di Bologna, dove il cestista azzurro si stava sottoponendo al difficile decorso post trapianto di midollo per combattere la leucemia diagnosticata lo scorso settembre.
La telefonata e i giorni più duri
Achille è entrato in coma a causa di un trombo, come raccontato nella puntata de Le Iene che andrà in onda questa sera. «Il cervello è andato in carenza d’ossigeno, le possibilità di vita sono molto basse», si sente dire nella registrazione della moglie. Parole che fotografano con crudezza l’attesa sospesa tra impotenza e speranza.
Per dieci lunghissimi giorni Polonara ha lottato nel buio del coma, mentre familiari e medici cercavano ogni strada per riportarlo indietro.
Il miglioramento e la rinascita
Poi, la svolta: Achille ha riaperto gli occhi. Le cure hanno funzionato, il quadro clinico è migliorato e le condizioni ora sono giudicate stabili. «Lui non è più in pericolo di vita», è la frase che Erika, stavolta con la voce piena di sollievo, riesce finalmente a pronunciare.
Dalla fine della scorsa settimana al campione è stato consentito di trascorrere alcune ore al giorno fuori dall’ospedale: il primo ritorno alla normalità, persino una festa di famiglia, documentata dalle telecamere de Le Iene.
Una storia che diventa racconto pubblico
Polonara ha deciso di condividere sui social quella telefonata e ciò che è accaduto. Lo farà integralmente questa sera nel reportage firmato da Devitiis: un racconto che non parla solo di malattia, ma di paura, coraggio, fragilità e della forza di chi sta accanto.
Il percorso non è concluso, il recupero sarà lungo e delicato. Ma l’ostacolo più alto, quello tra la vita e la morte, oggi è dietro di lui.


