
Un episodio che ha suscitato preoccupazione e polemiche nel cuore di Roma: tre operai sono stati sorpresi senza casco né imbracatura durante lavori di manutenzione a Palazzo Chigi, proprio di fronte ai grandi finestroni della sede del governo, con Montecitorio a poche decine di metri di distanza. La vicenda, riportata da Repubblica, avviene il giorno successivo alla tragica morte di Octay Stroici, incidente che aveva già acceso il dibattito sulla sicurezza nei cantieri italiani.
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Il racconto dei testimoni descrive un giovane sulla ventina arrampicarsi sui ponteggi, seguito da due colleghi più anziani, tutti senza dispositivi di protezione individuale. Sull’impalcatura campeggiava un cartello con l’intestazione di una ditta, ma non è chiaro se l’azienda fosse direttamente responsabile dei lavori o semplicemente fornitrice dei ponteggi.
Il parere degli esperti
Secondo Bruno Giordano, magistrato della Corte di Cassazione ed ex direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro, il mancato uso del casco rappresenta una violazione grave delle norme di sicurezza. «Il casco in un cantiere è sempre obbligatorio», afferma Giordano. L’ex direttore evidenzia inoltre come i lavori pubblici spesso risultino più insicuri di quelli privati, a causa della catena di subappalti a cascata che porta le opere ad essere eseguite da piccole imprese con risorse limitate.
«Queste aziende devono risparmiare sui materiali, accelerare i tempi e ridurre i costi per ottenere le commesse. Il risultato è spesso una formazione approssimativa e misure di sicurezza carenti», aggiunge Giordano. L’esperto sottolinea come basti una minima vigilanza per rendersi conto che, in molti cantieri, la regola è non essere in regola. Un intervento minimo, come imporre il casco, potrebbe prevenire incidenti gravi.

La questione sicurezza nei cantieri pubblici
L’episodio di Palazzo Chigi non è isolato: i cantieri pubblici in Italia mostrano spesso carenze strutturali nella tutela dei lavoratori. Le norme esistono, ma la loro applicazione resta irregolare, soprattutto quando i lavori passano attraverso più subappaltatori. La mancanza di caschi, imbracature e dispositivi di protezione aumenta significativamente il rischio di incidenti, come dimostrato dal recente decesso di Octay Stroici.
Le immagini dei tre operai senza sicurezza, riprese davanti a una delle sedi più simboliche della politica italiana, hanno acceso un dibattito sul rispetto delle regole nei luoghi istituzionali e sull’efficacia dei controlli dell’Ispettorato del lavoro. Secondo Giordano, la soluzione non è complicata: basterebbe un controllo costante e l’imposizione rigorosa dei dispositivi di protezione per prevenire tragedie.

Le reazioni e le polemiche
L’episodio ha immediatamente suscitato polemiche politiche e mediatiche. La vicinanza temporale con la morte di Stroici rende il caso ancora più delicato, sollevando interrogativi sulla cultura della sicurezza nei cantieri italiani. Non solo l’opinione pubblica, ma anche gli operatori del settore sottolineano che episodi simili, seppur meno visibili, avvengono con frequenza: la priorità, secondo gli esperti, deve essere il rispetto delle norme e la protezione dei lavoratori.
La vicenda di Palazzo Chigi rappresenta un monito sulla necessità di controlli più severi, formazione adeguata e responsabilizzazione delle imprese coinvolte nei lavori pubblici. Il rischio concreto di incidenti rimane alto, e la semplice adozione di misure di base come il casco potrebbe salvare vite.


