
La distanza tra Selvaggia Lucarelli e Barbara d’Urso si allarga a passo rapido, alimentata dall’ultima newsletter della giurata di Ballando con le Stelle. Un testo diretto, più duro del solito, in cui Lucarelli ricostruisce i retroscena del programma e risponde alla storia Instagram in cui la conduttrice parlava di una presunta “demolizione psicologica”.
Secondo la giurata, d’Urso avrebbe esagerato nel definirsi vittima: «Se trovava umiliante farsi giudicare, poteva restarsene a casa». Una frase che sintetizza l’irritazione per quelle parole pubblicate sui social e che, a suo dire, hanno ribaltato la realtà dei fatti.
Il nodo del cachet è uno dei punti più scottanti. Lucarelli rivela che la conduttrice percepirebbe “centinaia di migliaia di euro”, una cifra talmente alta da rendere irrilevanti le critiche. Fonti interne parlano di circa 300mila euro, comunque un compenso considerevole per un’unica edizione del programma. Da qui l’affondo della giurata: «Ci sono volontari disposti a farsi dire “che noia” da Mariotto per mezzo milione».
Ma la polemica non finisce sui numeri. Lucarelli elenca una serie di privilegi concessi alla concorrente e mai visti, a suo dire, in nessun’altra edizione: trucco e parrucco personali esterni alla Rai, un camerino separato dagli altri, una vera e propria mega-casa messa a disposizione per tutta la permanenza e ulteriori comfort definiti “benefit a palate”. Il punto, sostiene la giurata, non è il trattamento speciale, bensì l’atteggiamento: «Barbara d’Urso vuole solo privilegi, senza rendersi conto di quanti già ne abbia».
Infine, l’affondo più duro: il capitolo Mediaset. Lucarelli ricorda come la conduttrice abbia tentato di tenere in vita un certo tipo di televisione, finendo però schiacciata dal suo stesso sistema. Un riferimento esplicito alla fine del rapporto con l’azienda, usato per smontare la narrazione vittimistica che d’Urso avrebbe costruito.
Una frattura ormai insanabile, che dalle sale prove arriva fino al dibattito pubblico, trasformando il dietro le quinte di Ballando con le Stelle in un campo di battaglia mediatico.


