
Era un pomeriggio come tanti, con il cielo che sfumava tra il grigio e l’azzurro e le persone che si muovevano frettolose tra il lavoro e gli impegni quotidiani. In un angolo della città, tra passi affrettati e rumori di traffico, c’era chi passeggiava senza fretta, chi parlava al telefono e chi, semplicemente, osservava la vita scorrere. In mezzo a tutto questo, una giovane famiglia si muoveva con tranquillità, ignara che la loro giornata stava per prendere una piega inaspettata.
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La calma apparente di un pomeriggio di novembre veniva interrotta da piccoli segnali: un cane che abbaiava, un rumore improvviso, un sussulto nel passeggino. Questi dettagli, quasi impercettibili, avrebbero presto assunto un significato ben più grave per chi li stava vivendo in prima persona. La vita quotidiana, fatta di gesti ordinari, stava per trasformarsi in un incubo improvviso e inaspettato.
L’attimo del pericolo
Tutto è accaduto giovedì 20 novembre, nella zona della stazione di Padova, quando un padre stava attraversando il piazzale spingendo il passeggino con all’interno la sua bambina di un anno. La piccola dormiva serenamente, stretta nei cinturini di sicurezza della carrozzina, quando si è svegliata di colpo, spaventata dalle urla del padre e dall’improvviso movimento concitato intorno a lei.
Il rapitore, un 22enne tunisino, ha colpito il padre al volto per sottrarre la bambina e fuggire verso il Viale della Pace, in direzione del tribunale. La scena ha scosso chiunque fosse presente, trasformando un pomeriggio ordinario in un momento di panico e paura.

L’inseguimento e l’intervento della polizia
Il padre, pur sotto shock, ha mantenuto la calma e ha chiamato il 113, guidando telefonicamente gli agenti delle Volanti lungo il percorso del rapitore. Grazie alla sua prontezza e lucidità, la polizia è riuscita a intercettare il 22enne poco dopo, salvando la neonata senza che riportasse alcuna ferita.
Il rapitore e le conseguenze legali
Il giovane, residente in un comune della provincia sud di Padova e totalmente incensurato, non aveva alcun legame con la famiglia. Il giudice, al termine del processo per direttissima, ha imposto nei suoi confronti l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Le motivazioni del gesto restano inspiegabili, attribuite dagli investigatori a un atto folle e senza senso.

La dinamica dell’aggressione
Il rapitore ha colto il padre di sorpresa, senza pronunciare parole, limitandosi a un colpo improvviso al volto per sottrargli la carrozzina. La bimba, terrorizzata, ha pianto mentre il padre seguiva a distanza, temendo che l’uomo potesse avere un’arma. La collaborazione con la polizia ha permesso di fermare l’aggressore e restituire la neonata sana e salva al genitore.
Sicurezza e prevenzione
Questo episodio dimostra l’importanza della prontezza in situazioni di emergenza e della collaborazione con le forze dell’ordine. La lucidità del padre e l’intervento tempestivo della polizia hanno evitato una tragedia. La vicenda sottolinea inoltre la vulnerabilità dei luoghi pubblici come le stazioni ferroviarie e l’importanza di mantenere alta l’attenzione quando si è in compagnia di minori.


