
Nel tardo pomeriggio, in una zona di mondo dove il vento porta spesso più notizie del traffico umano, qualcosa ha interrotto il ritmo della natura. Prima un tremore lieve, quasi un respiro trattenuto dalla terra, poi un sussulto più netto, percepito da chi era abbastanza vicino da notare il lampadario ondeggiare o il silenzio farsi più denso del normale. Nessun allarme immediato, solo quella sensazione antica che qualcosa, sotto i piedi, si stesse muovendo con una volontà propria.
Le prime segnalazioni sono arrivate frammentarie: un orario, un dato tecnico, qualche testimone confuso. L’evento c’era stato, ma la geografia rimaneva sospesa, come se la terra stessa indugiasse a rivelare il punto esatto del suo scatto.
Una scossa di terremoto di magnitudo 5.9 si è verificata alle 18:11 italiane di giovedì 27 novembre 2025, con epicentro in Southern Alaska, a una profondità stimata di circa 59 km. Dai primi dati non risultano informazioni sulle località che potrebbero aver avvertito il movimento tellurico.
Pochi minuti dopo, gli strumenti hanno definito meglio il quadro: una forte scossa ha colpito l’Alaska alle 08:11 locali. I sismografi hanno registrato un evento di magnitudo 6, con epicentro 12 km a ovest-nordovest di Susitna, non lontano da Anchorage, a una profondità di 69 km.
Al momento non si segnalano danni né a persone né a infrastrutture, ma i controlli nelle aree prossime all’epicentro proseguono, mentre la popolazione attende aggiornamenti ufficiali dalle autorità locali.


