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“Chiuso in bagno e rasato, poi…”. L’orrore in Italia, su un ragazzo di 15 anni: davvero disumano

Pubblicato: 28/11/2025 13:43

Una storia agghiacciante che ha scioccato l’Italia, quella delle violenze subite da un ragazzo il 31 ottobre scorso da parte di alcuni suoi coetanei. Raccontata oggi dalla vittima, che ha fornito i dettagli, agghiaccianti, di quella terribile serata.

“Mi hanno chiuso in bagno per ore, poi mi hanno rasato“. Racconta quello che è successo agli investigatori il ragazzo di 15 anni con un disturbo cognitivo che è stato sequestrato, torturato e violentato da due coetanei a Moncalieri, in provincia di Torino, la notte di Halloween.

Sull’accaduto sta indagando la Procura dei minori di Torino: l’accusa è di sequestro di persona e violenza privata. Nel registro degli indagati sono finiti due ragazzi e una ragazza, rispettivamente di 14, 15 e 16 anni. Sono già noti alle forze di polizia per il reato di atti vandalici e danneggiamento. Il 15enne spiega che gli hanno fatto “dei tagli alle palpebre e costretto a lanciarmi nel fiume. Dovevo andare a dormire dal nonno, ma un mio compagno di scuola mi ha invitato ad andare a fare festa con lui e altri quella sera”.

Da quello che è emerso dalle indagini, i denunciati avrebbero ripreso anche le violenze con il telefonino, ma appena hanno saputo della denuncia presentata dalla vittima hanno cancellato tutti i video. A incastrarli successivamente è stato un testimone che avrebbe visto quel filmato. La procuratrice Emma Avezzù che si occupa del caso ha aggiunto: “Il ragazzo conosceva almeno due del gruppo. Lo hanno attirato in qualche modo in una casa dove in quel momento non c’erano adulti”.

La madre in una intervista al Corriere della Sera poco dopo la denuncia aveva spiegato: “Perché tutta questa cattiveria verso un ragazzo debole? Lo hanno adescato facendosi passare per amici e lui era contento. Sapevo che sarebbe dovuto andare dal nonno e solo il mattino dopo ho scoperto che non era mai arrivato a casa”. Infine: “Il mio cuore si è fermato. Ringrazio Dio che mio figlio è vivo, ma nel cuore ho tanta rabbia e dolore”.

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