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“Epidemie senza precedenti!”. Virus pericolosissimo, scatta l’allarme in Europa. Tutti a rischio

Pubblicato: 04/12/2025 10:00

L’arrivo dell’autunno porta spesso con sé un aumento delle malattie stagionali, ma ciò che sta accadendo in queste settimane in Europa ha assunto contorni più allarmanti del consueto. L’equilibrio tra fauna selvatica e salute pubblica, già fragile, appare oggi ulteriormente messo alla prova da una diffusione virale che cresce con una rapidità inquietante. In un contesto caratterizzato da traffico migratorio degli uccelli, basse temperature e maggiore circolazione di agenti patogeni, il timore di nuove minacce sanitarie torna a farsi sentire con forza.

Gli esperti spiegano che ogni incremento anomalo di infezioni tra gli animali deve essere interpretato come un segnale da non sottovalutare. Le dinamiche tra specie selvatiche, allevamenti e popolazione umana formano un circuito dove la trasmissione virale può trovare nuovi varchi, specialmente quando si parla di virus in grado di compiere salti di specie. Ed è proprio in questo scenario che si inserisce l’allarme lanciato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che richiama l’attenzione su un fenomeno in forte espansione.
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Impennata di casi tra uccelli selvatici e pollame

Secondo l’alert diffuso dall’Ecdc, l’Europa sta registrando un aumento significativo dei casi di influenza aviaria A/H5N1 tra uccelli selvatici e pollame. La vasta circolazione del virus tra i volatili, avverte l’agenzia, incrementa il rischio di esposizione umana ad animali infetti, con la possibilità di un successivo passaggio del virus all’uomo. L’ente europeo parla di «epidemie senza precedenti», evidenziando come il fenomeno richieda una particolare attenzione nel monitoraggio e nella risposta sanitaria.

L’obiettivo della nuova guida pubblicata dall’Ecdc è quello di aiutare i Paesi europei a individuare tempestivamente potenziali minacce legate ai virus influenzali di origine animale, comprese possibili situazioni a rischio pandemico. Il recente aumento delle infezioni, sottolineano i tecnici, rafforza la necessità di diagnosi precoce, preparazione degli apparati sanitari e capacità di reazione coordinata.

Rischio basso per la popolazione, ma quadro preoccupante

Nonostante l’attenzione altissima, l’Ecdc conferma che il rischio attuale per la popolazione europea rimane basso. Tuttavia, l’influenza aviaria viene descritta come una «grave minaccia per la salute pubblica», soprattutto a causa della sua ampia diffusione tra gli animali a livello continentale. Come ribadito da Edoardo Colzani, responsabile del Dipartimento Virus respiratori dell’Ecdc, è fondamentale che i segnali di allarme vengano riconosciuti per tempo e che le azioni di sanità pubblica restino rapide ed efficaci.

Colzani sottolinea inoltre che il documento fornisce ai Paesi europei un quadro operativo chiaro e adattabile per affrontare diversi livelli di rischio: dall’attuale situazione priva di casi umani nell’area Ue/See fino a scenari più complessi, compresa la possibile trasmissione interumana.

Preparazione congiunta delle agenzie europee

La guida, spiega l’Ecdc, è frutto di una collaborazione con l’Efsa, l’Ema, l’Eu-Osha, il Laboratorio europeo di riferimento per l’influenza aviaria e numerosi esperti nazionali. Il documento delinea scenari pratici di risposta che i singoli Paesi possono integrare nei rispettivi piani di preparazione nazionale, così da poter intervenire con misure proporzionate e aggiornate a seconda dell’evoluzione dei rischi.

Tra le strategie indicate figurano il potenziamento della sorveglianza, l’aumento dei test di laboratorio, la garanzia della disponibilità di dispositivi di protezione individuale e la comunicazione immediata e trasparente con il pubblico. Non manca un forte accento sulla sorveglianza genomica, ritenuta essenziale per individuare eventuali mutazioni rilevanti del virus.

L’approccio One Health come chiave di risposta

Nelle conclusioni, l’Ecdc ribadisce la necessità di adottare un approccio One Health, basato sull’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale. Una cooperazione stretta tra servizi veterinari, agricoltura e sanità pubblica è ritenuta indispensabile per individuare e contenere in tempi rapidi eventuali minacce emergenti, garantendo così una protezione efficace per tutta la popolazione europea.

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