
C’è un momento, nella carriera di ogni grande atleta, in cui il tempo sembra fermarsi. È un istante sospeso, carico di ricordi, sudore e sacrifici. È il momento in cui quella maglia, diventata una seconda pelle, intrisa di gioie e delusioni, deve essere riposta nell’armadio per l’ultima volta.
È un sipario che cala, non su una passione, ma su un capitolo vissuto con un’intensità quasi feroce, rappresentando un’intera nazione. È l’addio più difficile, quello al tricolore sul petto, un simbolo indossato con orgoglio in ogni angolo del mondo, un legame profondo che si trasforma ma non si spezza, lasciando un’eredità che non è fatta solo di medaglie, ma di esempio, cuore e devozione assoluta.
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Monica De Gennaro lascia la nazionale
Monica De Gennaro, per tutti semplicemente ‘Moki’, ha scelto questo momento per dire il suo commosso addio alla Nazionale italiana di pallavolo. La notizia, sebbene nell’aria, è divenuta ufficiale, chiudendo un’era leggendaria per lo sport azzurro. Nata nel 1987, la fuoriclasse di Piano di Sorrento ha vissuto una carriera infinita con la maglia azzurra, un viaggio straordinario iniziato nel lontano 2006 e proseguito per quasi due decenni ai massimi livelli mondiali.
Riconosciuta universalmente come uno dei liberi più forti di tutti i tempi, la sua avventura è stata un crescendo di grinta, determinazione e leadership silenziosa, culminata con la conquista di ogni trofeo possibile. L’annuncio è stato affidato a una lunga e sentita lettera, un testamento d’amore per quella maglia che ha onorato fino all’ultimo pallone difeso.
Un palmarès che brilla nella storia
Guardare la bacheca dei successi di Monica De Gennaro con la Nazionale significa ripercorrere la storia d’oro della pallavolo italiana recente. Un percorso costellato di trionfi memorabili, in cui ‘Moki’ è sempre stata un pilastro insostituibile. La sua epopea in azzurro l’ha vista protagonista nella conquista della World Cup nel 2011, un successo che ha segnato un’intera generazione, fino al trionfo continentale all’Eurovolley 2021. Ma è negli ultimi anni che la sua fame di vittorie è diventata leggenda: ha guidato le compagne alla conquista di ben tre Volleyball Nations League consecutive, negli anni 2022, 2024 e 2025, dominando la scena internazionale.
Il coronamento di un sogno è arrivato con l’incredibile oro olimpico a Parigi 2024, l’unico grande trofeo che mancava al suo straordinario palmarès. E infine, l’ultimo, indimenticabile capitolo: il successo mondiale in Thailandia, con le Azzurre proclamate campionesse del mondo al termine di una finale epica contro la Turchia. Dietro ogni coppa, ci sono stati il suo sudore, la sua fatica e una concentrazione incrollabile.
Riconoscimenti individuali e l’arte del libero
Oltre ai trionfi di squadra, la grandezza di Monica De Gennaro è stata certificata da prestigiosi riconoscimenti individuali che ne hanno celebrato l’eccellenza assoluta nel suo ruolo. Nel 2025, ha compiuto un’impresa quasi senza precedenti, venendo premiata come MVP (Most Valuable Player) della VNL, un onore raramente concesso a un libero, a testimonianza del suo impatto totale sul gioco. A questa gemma si è aggiunto il premio come miglior libero al termine dei Campionati Mondiali a Bangkok, un sigillo finale sulla sua superiorità tecnica e tattica. Questi premi non sono stati semplici trofei, ma la consacrazione di un’atleta che ha ridefinito i confini del proprio ruolo, trasformando la difesa in una vera e propria arte e diventando un modello per chiunque sogni di indossare quella maglia con lo stesso spirito.
La lettera d’addio: parole d’amore e rispetto
La decisione di lasciare, come lei stessa ha rivelato, era già maturata da tempo. Le sue intenzioni erano già chiare dopo il trionfo mondiale, ma ha scelto di custodirle in silenzio, per un profondo senso di responsabilità. La sua lettera è un manifesto di amore e gratitudine. “È giunto il momento di dire addio alla maglia azzurra. Una maglia che ho amato profondamente, che ho rispettato in ogni gesto, che ho onorato mettendo anima, corpo e cuore in ogni partita, per quasi vent’anni della mia vita”. Ha spiegato di non averne parlato per rispetto della Federazione, dello staff e, soprattutto, delle sue compagne. “Ho scelto di non parlarne, di restare concentrata, di vivere ogni istante come se fosse il primo. E l’ultimo”. La sua priorità era una sola: lottare per quell’ultima coppa che mancava a un gruppo che lei stessa definisce straordinario.
Con la saggezza dei grandi campioni, ‘Moki’ ha capito quando era il momento giusto per farsi da parte. “Ora, però, sento che i tempi sono maturi. È giusto fare un passo indietro, lasciare spazio ai nuovi talenti che stanno crescendo, forti e pronti”. La sua non è una ritirata, ma un passaggio di testimone, con la certezza che il futuro della Nazionale sarà altrettanto luminoso. Nella sua lettera, ammette che le mancherà tutto: i viaggi, la fatica, “le risate nello spogliatoio” e persino le delusioni, perché “anche quelle ci hanno rese più forti”. Il suo grazie più sincero va alle “compagne eccezionali, donne e atlete straordinarie”, ai CT che hanno creduto in lei e, soprattutto, alla sua famiglia, porto sicuro in ogni momento.


