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“Addio!”. Morto il grande imprenditore italiano: ha fondato il marchio famosissimo

Pubblicato: 11/11/2025 10:57

È un giorno di lutto per i dipendenti di Acqua Sant’Anna e per la famiglia Bertone. Nella mattina di martedì 11 novembre 2025 si è spento Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato dell’azienda da lui stesso fondata nel 1996. Aveva 59 anni e da alcuni mesi stava combattendo contro una malattia che, nonostante la determinazione e la forza d’animo, non è riuscito a superare.
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La notizia della scomparsa è stata confermata attraverso una nota ufficiale diffusa dalla famiglia e dai lavoratori, che hanno voluto ricordare non solo l’imprenditore di successo, ma soprattutto l’uomo. «Imprenditore visionario e coraggioso – si legge nel comunicato – ha saputo coniugare visione imprenditoriale, capacità d’innovazione e profonda attenzione per le persone, diventando nel tempo un punto di riferimento per l’intero tessuto economico e sociale del Paese».

La crescita di un marchio simbolo del Made in Italy

Nato a Moncalieri, in provincia di Torino, il 16 agosto 1966, Alberto Bertone proveniva da una famiglia di industriali edili del Cuneese. Nel 1996 decise di dare forma alla sua intuizione: fondare un’azienda di imbottigliamento nella valle Stura, nel cuore delle Alpi piemontesi, dove le sorgenti di Vinadio offrivano un’acqua pura e leggera. Così nacque Acqua Sant’Anna, destinata a diventare in pochi anni un simbolo dell’eccellenza italiana nel settore delle acque minerali.

Sotto la guida di Bertone, la società è cresciuta fino a trasformarsi in leader nazionale, con oltre 20 milioni di bottiglie prodotte ogni giorno e più di 130 dipendenti nello stabilimento di Sant’Anna di Vinadio, in provincia di Cuneo. Il marchio, conosciuto e apprezzato anche all’estero, ha rappresentato una delle più importanti storie di impresa del Piemonte contemporaneo, unendo innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e attenzione per il territorio.

Un imprenditore che univa visione e umanità

Il ricordo che emerge in queste ore è quello di un uomo capace di unire rigore imprenditoriale e sensibilità umana. Il comunicato diffuso dai collaboratori descrive un leader attento, vicino alle persone e profondamente legato alla propria comunità: «Il suo lascito va oltre i risultati economici – prosegue la nota –. La sua umanità, il rispetto per i collaboratori e la costante volontà di migliorare ne hanno fatto un esempio di leadership autentica e generosa».
Chi lo ha conosciuto racconta un imprenditore che sapeva ascoltare, sempre pronto a valorizzare il lavoro di squadra e a difendere il ruolo sociale dell’impresa. Per molti, la sua visione ha rappresentato un modello alternativo di successo, in grado di coniugare efficienza produttiva e valori etici, senza mai perdere di vista il legame con il territorio d’origine.

Una vita segnata da successi e dolori

La storia di Alberto Bertone è anche segnata da momenti personali difficili. Laureato in Scienze politiche, era padre di due figli. Nel 2016 aveva affrontato la tragica scomparsa della compagna Roberta Ruffino, morta prematuramente all’età di 40 anni. Un dolore profondo che non lo aveva mai abbandonato, ma che aveva saputo trasformare in una forza silenziosa con cui continuare a guidare l’azienda e sostenere la propria famiglia.

Negli ultimi mesi, il fondatore di Acqua Sant’Anna aveva dovuto sospendere parte delle sue attività pubbliche per motivi di salute. A fine ottobre, infatti, l’udienza del processo penale per diffamazione in cui era coinvolto, in seguito a una denuncia presentata da un concorrente, era stata rinviata proprio a causa delle sue condizioni fisiche. Un episodio che aveva ulteriormente evidenziato la sua fragilità, ma che non aveva scalfito la stima di collaboratori e dipendenti.

Il ricordo di un uomo che ha lasciato un segno

La morte di Alberto Bertone lascia un vuoto profondo non solo nel mondo dell’imprenditoria, ma anche nella comunità di Vinadio, dove lo stabilimento di Acqua Sant’Anna rappresenta un punto di riferimento occupazionale e sociale. «Un grande uomo, profondamente legato alla sua famiglia, guidato da altruismo e senso del dovere che non saranno mai dimenticati», scrivono i dipendenti nel loro messaggio di cordoglio.

La sua scomparsa segna la fine di un capitolo importante dell’industria italiana dell’acqua minerale, ma il suo esempio continuerà a vivere nell’identità dell’azienda e nei valori che ha trasmesso: coraggio, responsabilità e innovazione.

Nel giorno dell’addio, resta l’immagine di un imprenditore che ha saputo costruire un’impresa solida partendo da una sorgente di montagna e che, con determinazione e visione, ha portato il nome di Acqua Sant’Anna a rappresentare un’eccellenza del Made in Italy.
Il suo lascito, come sottolineano famiglia e colleghi, «non sarà mai dimenticato».

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