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“C’è la prima vittima”. Allergia pericolosissima, si manifesta così: l’allarme degli esperti

Pubblicato: 14/11/2025 12:54

La vita di tutti i giorni può nascondere insidie invisibili, spesso imprevedibili. Per un pilota di linea del New Jersey di 47 anni, quello che sembrava un normale barbecue in famiglia si è trasformato in un dramma irreversibile. L’uomo, fino a poche ore prima sorridente e attento ai propri figli, si è trovato improvvisamente in balia di un’allergia rara e poco conosciuta, la sindrome alfa-gal, che avrebbe cambiato per sempre la percezione della sua routine quotidiana.
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La mattina di quel giorno di fine estate 2024, tra ricordi di campeggio e momenti di svago, nulla lasciava presagire l’esito tragico che sarebbe seguito. Una cena a base di bistecca aveva provocato i primi segnali: dolori addominali intensi, diarrea e vomito. La reazione era stata così violenta che l’uomo aveva confessato al figlio: «Ho pensato che sarei morto». Un episodio che si era risolto apparentemente senza conseguenze, lasciando solo un leggero senso di inquietudine nella famiglia.

La notte del dramma

Due settimane più tardi, un normale barbecue si è trasformato in un incubo. L’uomo ha mangiato un hamburger, apparentemente senza problemi, ma poche ore dopo, mentre la famiglia pensava a un momento di convivialità, il figlio lo ha trovato privo di sensi in bagno, circondato dal vomito. La chiamata al 911 è partita alle 19:37, e le operazioni di rianimazione sono proseguite per due ore, anche in ospedale. Alle 22:22, nonostante gli sforzi disperati del personale medico, il pilota è stato dichiarato morto.

L’autopsia iniziale non ha fornito risposte: il referto ha parlato di morte improvvisa inspiegabile, lasciando medici e familiari in cerca di spiegazioni. Ma la moglie, con il supporto di una pediatra amica, ha deciso di approfondire e ha contattato l’esperto Thomas Platts-Mills, scopritore della sindrome alfa-gal. I test hanno confermato quello che nessuno osava pensare: a causare il decesso era stata la rara allergia alla carne rossa trasmessa dalle zecche.

La scoperta delle zecche Lone Star

La chiave della tragedia sono state alcune punture sospette sulle caviglie, identificate dalla moglie come possibili “chigger”. Nel Nord-Est degli Stati Uniti, spiegano gli esperti, si tratta spesso delle larve della zecca Lone Star, in grado di trasmettere la molecola alfa-gal, presente nella carne di manzo, maiale e agnello. La reazione può manifestarsi in forme molto diverse, dai disturbi gastrointestinali fino all’anafilassi, che in alcuni casi può risultare fatale come nel caso del pilota.

Platts-Mills avverte che la sindrome alfa-gal rappresenta un rischio concreto e sottovalutato. «Se il dolore addominale compare 3-5 ore dopo aver mangiato carne, serve un controllo immediato», spiega l’esperto. La sensibilizzazione alla carne può aumentare anche con punture di zecca che persistono per più di una settimana, rendendo cruciale la prevenzione e la tempestività nel riconoscere i sintomi.

Prevenzione e indicazioni per il futuro

L’unico rimedio conosciuto per chi soffre della sindrome è evitare del tutto la carne rossa e i prodotti derivati dai mammiferi. La scoperta di questo caso, il primo documentato negli Stati Uniti con esito fatale, accende i riflettori su una problematica poco conosciuta ma potenzialmente mortale.

Medici, esperti e autorità sanitarie sottolineano l’importanza di sensibilizzare la popolazione su questa forma di allergia e sui pericoli legati alle zecche. I sintomi possono essere facilmente confusi con disturbi gastrointestinali comuni, ma la tempistica della reazione – tra 3 e 5 ore dopo il consumo di carne – rappresenta un campanello d’allarme fondamentale.

La tragedia del pilota del New Jersey diventa così un monito per tutte le famiglie: conoscere i rischi, prestare attenzione alle punture di zecca e reagire tempestivamente ai sintomi può fare la differenza tra la vita e la morte.

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Ultimo Aggiornamento: 14/11/2025 14:53

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