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Allergia al polline: ecco come distinguerla dal coronavirus

Pubblicato: 21/04/2020 17:03

In questi giorni di reclusione a causa dell’emergenza coronavirus, c’è chi sta iniziando a starnutire con regolarità. Semplice raffreddore, allergia ai pollini o sintomi iniziali del coronavirus? Prima di lanciarsi in fantomatiche ricostruzioni, ecco alcune risposte degli esperti che possono aiutare a capirne di più.

Allergia o coronavirus? La risposta degli esperti

Starnuti, occhi rossi, spossatezza generale. Sì, aprile è il mese dei pollini ma sono in molti ad avere paura di confondere la classica allergia con il coronavirus. Per chi soffre inoltre di problemi di asma, l’ansia può essere addirittura maggiore. Donna Moderna, per fare chiarezza, ha intervistato due esperti: Alberto Macchi, specialista in otorinolaringoiatria all’ospedale Polo universitario Sette Laghi di Varese e presidente dell’Accademia Italiana di Rinologia, e Gian Luigi Marseglia, presidente della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica e direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Pavia.

La crisi allergica dà solamente naso chiuso, che cola, starnuti spesso a raffica e congiuntivite. Mancano quindi i sintomi più evidenti del Coronavirus: la tosse, la difficoltà respiratoria e la febbre. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha emanato una circolare sui sintomi del Covid 19 che nel 90% dei casi si manifesta febbre, tosse secca, e poi ci sono astenia, difficoltà respiratoria, faringite e dolori muscolari.

La congestione nasale si manifesta solo nel 5 per cento degli infetti. Ad ogni modo, se una persona vuole essere sicura al 100 per cento, c’è solo una cosa da fare secondo Macchi: “Una crisi allergica passa con la somministrazione di un antistaminico o un cortisonico. Mentre l’infezione da coronavirus non ha nessun miglioramento”. 

L’inquinamento e l’uso delle mascherine ridurranno i sintomi allergici

La buona notizia è che il crollo del traffico automobilistico porterà solo vantaggi dal punto di vista respiratorio. Ad ogni modo questo non basta. Secondo Marseglia infatti è fondamentale “areare le camere da letto tutti i giorni e tenere ben puliti gli ambienti. Meglio ancora se si usano aspirapolvere con filtri pensati per chi soffre di allergia”. Inoltre è importante sanificare tutti i giorni i pavimenti e le superfici di bagno e cucina con detergenti e disinfettanti,

Alla domanda se ci siano correlazioni tra l’asma e la possibilità di sviluppare il Covid 19, il professor Marseglia ha risposto che è ancora prematuro fare affermazioni definitive: “Al momento non ci sono evidenze scientifiche che rinite allergica e asma bronchiale possano aumentare la probabilità di sviluppare Covid-19, né forme più severe dell’infezione”. Il consiglio ad oggi è quello di continuare a seguire in maniera rigorosa tutte le cure. Inoltre ci sono alimenti naturali che possono contribuire a combattere le allergie e fungono da panacea.
Ultimo Aggiornamento: 22/04/2020 15:30