L’affondo di Rossano Sasso, relatore del ddl Valditara approdato oggi alla Camera, accende lo scontro politico. Il deputato della Lega ha rivolto un duro attacco alla segretaria del Pd Elly Schlein, evocando i suoi «balletti nei carri dei gay pride» e accusandola di diffondere «fandonie» sul contenuto del provvedimento. Secondo Sasso, l’opposizione mente quando sostiene che la destra voglia impedire l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole.
Il leghista ha rilanciato sul punto centrale del disegno di legge: «Nessuno vieta l’educazione affettiva. Siamo favorevoli a insegnare empatia, rispetto e relazioni sane. Quello che non vogliamo è che associazioni LGBTQ+ entrino in classe a fare propaganda gender senza che i genitori lo sappiano». Poi l’affondo politico: «La sinistra vuole l’utero in affitto e vorrebbe comprare figli di donne proletarie. Abbiate rispetto dei figli degli altri. La Costituzione è chiara: sull’educazione i genitori vengono prima».
Dura e immediata la replica del Pd, in particolare dal gruppo delle deputate, che hanno denunciato la natura «volgare», «irridente» e «omofoba» delle parole di Sasso. In una nota congiunta, le parlamentari dem sottolineano come il linguaggio usato dal leghista sia incompatibile con il ruolo istituzionale: «È molto triste che chi pretende di insegnare il rispetto parli come un bullo. Non accetteremo lezioni da chi non conosce l’alfabeto istituzionale». Le dem chiedono che Sasso porga scuse ufficiali per quanto dichiarato.
La tensione politica sul ddl Valditara, già alta nelle ultime settimane, raggiunge così un nuovo picco, segnando una frattura profonda non solo sul merito della riforma, ma anche sui toni e sul linguaggio del confronto pubblico.
