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Albano accetta l’invito di Atreju e bacchetta Schlein: “Occasione da cogliere, io ci vado”

Pubblicato: 04/12/2025 18:16

Non bastava l’affondo di Giuseppe Conte sul mancato confronto: ora a richiamare Elly Schlein è anche Silvia Albano, presidente di Magistratura democratica, spesso definita la corrente più vicina al Pd all’interno dell’Anm. La magistrata, nota per le sue posizioni critiche verso alcune riforme del governo di centrodestra — dal piano Albania alle misure in tema di immigrazione — ha accettato l’invito a salire sul palco di Atreju, la kermesse organizzata da Fratelli d’Italia.

Intervistata dal Corriere della Sera, Albano spiega il perché della sua partecipazione, tracciando di fatto una linea diversa rispetto alla segretaria dem: «Penso che valga la pena cogliere l’occasione per ribadire le buone ragioni contrarie alla riforma della magistratura anche di fronte a chi l’ha voluta. Il clima dello scontro non mi appartiene, forse proveranno a mettermi all’angolo, ma accetto il rischio». A suo giudizio, una parte dell’elettorato di FdI «ha a cuore l’indipendenza di una magistratura non intimidita», e proprio per questo il dialogo sarebbe necessario.

Entrando nel merito della riforma, Albano afferma che senza strumenti solidi di garanzia «i principi restano sulla carta», citando l’esempio dell’Egitto. Il problema centrale, sostiene, è lo sdoppiamento e il conseguente indebolimento del Csm, che potrebbe minare il principio di indipendenza di giudici e pm. «Spero che su queste cose si possa dialogare anche ad Atreju», aggiunge.

Il gesto di apertura di Albano finisce inevitabilmente per riflettersi sulla scelta di Schlein, che ha declinato l’invito alla festa di destra. La reazione di FdI non si è fatta attendere: «Ad Atreju le porte del confronto restano sempre aperte», recitano i profili social del partito, accompagnati da un invito diretto alla leader dem. Lo ribadisce anche Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di FdI, ospite ad Agorà: «Siamo pronti a confrontarci in ogni momento, basterebbe una telefonata. Schlein avrebbe un’accoglienza degna di un leader importante, ma rispettiamo la sua scelta».

La vicenda riaccende così il dibattito sul ruolo del confronto politico e sul valore — per alcuni doveroso, per altri strumentale — di accettare inviti provenienti da aree politiche opposte.

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