
Nelle ore in cui la strada sembra appartenere soltanto ai fari che tagliano il buio, ogni tragitto assume un ritmo diverso, sospeso tra silenzio e attesa. Le auto scorrono come punti luminosi in movimento, ognuna con una storia a bordo, con una meta da raggiungere, con pensieri che si intrecciano alla monotonia dell’asfalto. È in quei momenti che le vite si sfiorano senza incontrarsi, immerse nella fragilità di un equilibrio che può spezzarsi in un istante.
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E quando l’imprevedibile irrompe, lo fa senza preavviso. Una carambola improvvisa, un rumore che lacera il silenzio, la luce dei fari che si trasforma in bagliore instabile. In un attimo, la tranquillità di un viaggio notturno si incrina, lasciando spazio all’ansia, allo sgomento, alla consapevolezza di trovarsi davanti a un evento irreversibile.

Indagine della Procura di Ivrea
La tragedia prende forma lungo l’autostrada A5 Torino-Aosta, dove la Procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per omicidio stradale con l’aggravante di fuga del conducente. A perdere la vita è una bimba di appena tre mesi che viaggiava con la madre, rimasta ferita e ora in osservazione all’ospedale Giovanni Bosco di Torino.
Secondo le prime ricostruzioni, almeno due veicoli avrebbero avuto un ruolo nella dinamica dell’incidente per poi allontanarsi senza prestare soccorso. Un comportamento che ha immediatamente allertato gli inquirenti, impegnati a individuare i responsabili e chiarire ogni dettaglio della sequenza degli eventi.
Accertamenti sul seggiolino e sulla dinamica
Tra i punti più delicati dell’inchiesta c’è il motivo per cui l’ovetto in cui si trovava la piccola sia stato sbalzato fuori dal veicolo durante l’urto. Gli accertamenti tecnici sono in corso: gli investigatori devono stabilire se vi siano state anomalie nel fissaggio o se la violenza dell’impatto abbia provocato il distacco.
Fondamentale, in questa fase, è anche l’ascolto dei testimoni: automobilisti che percorrevano il tratto tra gli svincoli di Settimo e Volpiano e che potrebbero fornire informazioni decisive. Le loro dichiarazioni vengono incrociate con i rilievi della Polizia Stradale per ricostruire una dinamica che, al momento, presenta ancora zone d’ombra.

La fuga dei conducenti coinvolti
Resta irrisolta una domanda cruciale: perché i due automobilisti che avrebbero partecipato alla carambola non si sono fermati? La Procura considera questa omissione particolarmente grave e sta lavorando per identificarli attraverso analisi dei video, testimonianze e riscontri tecnici.
Intanto il veicolo della madre, finito fuori strada, è stato posto sotto sequestro per ulteriori verifiche. La donna, ancora provata dall’accaduto, sarà ascoltata non appena le condizioni lo permetteranno, nella speranza che il suo racconto possa contribuire a chiarire gli ultimi istanti prima dell’impatto.


