Al Bano ha parlato ai microfoni del programma radiofonico La Zanzara e lo ha ammesso: si è addormentato durante il Festival di Sanremo. Il cantante non nasconde di essere rimasto deluso dal team al timone della kermesse.
Stare sul palco dell’Ariston per condurre una delle più importanti competizioni canore d’Italia non è cosa facile. Ma come se la caverebbe lui? Sicuramente è un’esperienza che potrebbe tenere in considerazione.
Sanremo, le pagelle di Al Bano
Un Al Bano sonnacchioso butta un occhio al televisore acceso, in onda su Rai 1, la sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo. È questo il quadro che ci si figura davanti agli occhi ascoltando l’intervista del cantante in gara. Carrisi non ha ascoltato tutto i cantanti in gara, ma si è fatto sicuramente un’idea di questo Festival.
“Ho visto la prima puntata ma mi sono addormentato verso le 23 perché erano giorni che non dormivo” ammette Al Bano. Poi esprime le sue preferenze su ospiti e big. “Chapeau per Bocelli, innanzitutto, e poi tra i cantanti in gara mi sono piaciuti Renga e Nek. Onestamente non sono entusiasta al momento ma ripeto: non li ho visti tutti“. Al Bano boccia il trio Baglioni-Bisio-Raffaele. “Mi aspettavo qualcosa di più da parte di quel trio, perché tutti hanno le carte in regola. Mi è sembrato un po’ di parte, questa reverenza… Una reverenza di spettacolo“.
Al Bano nuovo direttore artistico?
Il cantante poi, forse solo per un istante, considera l’idea di vestire il ruolo del direttore artistico di Sanremo, proposta del resto che gli è già stata avanzata in passato. “In passato ho sempre detto di no. Anni fa me lo proposero ma onestamente sulla base delle due trasmissioni che mi hanno fatto condurre su Canale 5 ho notato che ci potrebbe essere una chiave nuova, che io porterei avanti” dichiara forte dell’esperienza del recente successo di 55 passi nel sole.
E sulla fantasia di vedere al suo fianco 2 vallette d’eccezione quali Loredana e Romina, Carrisi oppone una lucida analisi. “Sarebbe una bella idea ma non è fattibile. Perché ognuno resta nel suo mondo e nella sua cultura, ed è giusto che ognuno difenda le proprie idee. L’idea è buona però, intendiamoci“.